MONDIALI BRASILE 2014 – L’Italia si riscopre improvvisamente grande. Prima lo scetticismo nei confronti dei ragazzi di Prandelli con quest’ultimo messo al muro per alcune scelte nelle convocazioni poi gli elogi per una Nazionale che ha dimostrato di farsi trovare pronta nei grandi appuntamenti. L’Inghilterra, pur con tutti gli attenuanti del caso, era un’avversaria di tutto rispetto e gli Azzurri hanno superato il test andando a vincere contro una diretta avversaria ipotecando il passaggio del girone. Per adesso è solo teoria perché l’Italia dovrà vedersela contro il sorprendente Costa Rica, squadra capace di annientare l’Uruguay di Tabarez che si trova in questo momento in testa al gruppo D: sulla carta la vittoria non è impossibile ma come detto i Ticos sono assai temibili. Gli italiani hanno comunque mostrato una buona padronanza del nuovo modulo prandelliano, quel 4-1-3-1-1 che alla vigilia sembrava una sequenza di numeri senza senso. In realtà un senso c’è eccome visto che l’undici italiano punta tutto sul centrocampo con elementi in grado di cambiare posizione in corso d’opera. La squadra ha bisogno di maggiore copertura? Ecco che Candreva, schierato in posizione atipica, è pronto a serrare la fila assieme a Marchisio per chiudere il centrocampo a doppia mandata retrocedendo al fianco della coppia Pirlo-Verratti. Nel caso sia necessario attaccare, i primi due giocatori citati non esiteranno ad alzarsi fin quasi a supportare Balotelli con tagli in grado di fare a fette le difese avversarie. Se l’Italia non dovesse decollare in panchina scalpitano due ali per volare: Cerci e Insigne. Prandelli ha dimostrato di aver preparato una discreta tattica per i Mondiali brasiliani in barba a chi già mugugnava dopo una serie di amichevoli senza vittoria.
LE TRE CERTEZZE DELL’ITALIA
Da dove riparte l’Italia di Prandelli? Da tre certezze, una per reparto. Dopo l’ottima prova collettiva contro l’Inghilterra gli Azzurri vogliono (e possono) ripetere quanto mostrato con gli inglesi anche contro la Costa Rica. I giocatori in grado di fare la differenza ci sono.
SIRIGU
Dopo il forfait di Sud Africa 2010, Buffon si ripete anche in Brasile: il portierone bianconero finisce ko alla vigilia dell’esordio contro i Tre Leoni e in campo scende Sirigu. Per chi non è abituato a veder giocare l’ex estremo difensore del Palermo è una doccia fredda ma il giocatore del Psg ha convinto tutti sfoderando parate e uscite convincenti nell’inferno di Manaus. Si parla di un possibile recupero di Buffon per la Costa Rica: nel caso in cui non riesca a smaltire dal problema alla caviglia, la porta dell’Italia è comunque in buone mani.
PIRLO (E VERRATTI)
Non c’è niente di nuovo sotto il sole. Pirlo è il leader silenzioso dell’Italia, l’uomo in grado di dettare i tempi, di lanciare i compagni con lanci perfetti ma anche di fulminare i portieri avversari con punizioni velenose. Con il nuovo modulo di Prandelli ovvero il doppio playmaker il centrocampista della Juventus si ritrova accanto una sorta di alter ego: Verratti. Qualora il numero 21 azzurro finisse ingabbiato ci sarebbe sempre il prodigio del Psg a togliere le castagne dal fuoco (con Thiago Motta pronto a scalpitare e probabilmente titolare venerdì). Forse è esagerato parlare di Tiki Taka italiano ma sicuramente due cervelli sono meglio di uno solo e contro una squadra, la Costa Rica, che concede l’iniziativa agli avversari la coppia Azzurra potrebbe esaltarsi.
BALOTELLI
In Brasile è già scoppiata la Balotelli-mania: l’asso del Milan è l’idolo dei ragazzini brasiliani. Il SuperMario azzurro sembra trasformato. Sono alle spalle le follie del ragazzo viziato e bizzoso perché il Mondiale vuole uomini veri, protagonisti da prima pagina per le giocate in campo e non per il gossip. Balo intanto è già entrato nei tabellini grazie al 2-1 segnato contro l’Inghilterra e contro la Costa Rica il bottino potrebbe aumentare. Questo è il Mario che tutti vogliono vedere sul rettangolo verde.
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