L’allarme lanciato dal giornalista trova riscontro anche nell’ultima decisione presa, per quanto apprezzata dai tifosi: cambia lo scenario
Cose come quelle che sono accadute a Roma, sponda giallorossa, negli ultimi mesi, hanno pochi precedenti in epoca moderna se riferiti a club di un certo lignaggio. Esponenti di una piazza considerata tra le più importanti del panorama calcistico italiano.
Ebbene, dove altri non sono nemmeno arrivati – sebbene non manchino affatto casi di proprietà straniere non molto presenti sul territorio, per usare un eufemismo – loro, i Friedkin, hanno osato spingersi oltre. Forse troppo.
Già criticati per una gestione societaria che stona rispetto al grande successo imprenditoriale del loro gruppo, Dan e Ryan hanno preso una serie di decisioni che, oltre ad essere impopolari – ma sarebbe il minimo – si sono rivelate anche sbagliate. Nocive per il presente e per l’immediato futuro del club giallorosso di cui sono proprietari.
Vero è che sotto la loro gestione la Roma è tornata ad alzare un trofeo europeo dopo oltre mezzo secolo di astinenza, ma è anche vero che – restando per ora al verdetto del campo – la Roma non si è mai qualificata per la Champions League da quando loro sono al timone. Per non parlare della disorganizzazione in termini di organigramma, con un Ds scelto attraverso l’algoritmo del database CAA e la perdurante assenza, dopo le dimissioni di Lina Souloukou, del CEO della società AS Roma.
Insomma, un mezzo disastro. Acuito poi dalla crisi tecnica causata dal prematuro allontanamento di Daniele De Rossi e dall’avvento del ‘povero’ Ivan Juric, mandato allo sbaraglio senza alcun supporto emotivo o pratico da parte di chicchessia.
Ancor prima dell’investitura di Claudio Ranieri come nuovo allenatore di una squadra che di fatto è già risucchiata nelle zone calde della classifica, il giornalista Fabio Massimo Splendore aveva lanciato un certo tipo di allarme sulla situazione del club giallorosso. Di fatto, l’arrivo del 73enne testaccino non farebbe altro che confermare la volontà di ‘salvare il salvabile‘, senza un vero progetto a lungo termine. Altrimenti, sostengono i più sospettosi, la Roma sarebbe stata affidata ad un top manager con un disegno quanto meno di respiro triennale.
Intervenuto ai microfoni di ‘Ti Amo Calciomercato‘, programma in onda sul canale youtube di Calciomercato.it, il giornalista del ‘Corriere dello Sport’ ha attaccato duramente gli americani. Portando avanti con decisione le sue tesi.
“Tutto quello che vedo ha poco senso. A Trigoria c’è un clima spettrale. Il comunicato su Juric è privo della parola esonero. È una roba che un club di Serie A non può fare. Se non è la commedia assurda di Ionesco questa…“, ha esordito Splendore.
“Ghisolfi ha sempre detto che i Friedkin vogliono vincere subito, ma non riesco a capire quale sia, e se c’è un faro che sta illuminando questa società. Non vorrei ci fosse un progetto per provare a dismettere la Roma. Ciò che ho visto negli ultimi sette mesi non ha un senso, non ha logica. Mi viene da pensare che quella idea di cui si è parlato, in realtà non ci fosse. Per me nemmeno l’americanata arriverà più“, ha concluso amaramente.
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