In casa Milan non è un periodo facile e la società si attende reazioni definitive. Il club vede diversi protagonisti sotto accusa.
Non è una stagione facile per il Milan, almeno per quel che riguarda questa prima parte. Il cambio tra Stefano Pioli e Paulo Fonseca ha portato importanti cambiamenti ed anche sul mercato sono state fatte scelte particolari; non tutte positive e nel mirino non sono finiti solo giocatori e tecnico ma soprattutto la dirigenza.
Da Ibrahimovic fino a Furlani e Moncada, i tifosi non hanno apprezzato alcune scelte ed alcuni atteggiamenti e anche la dirigenza è finita nella bufera. Di questo e tanto altro ha parlato il giornalista Vincenzo Matrone, intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it; il club rossonero ha commesso qualche errore di troppo questa estate, la scelta di dare Kalulu in prestito con diritto ad una rivale non ha funzionato e ora il Milan perde un’asset importante.
Ancora più beffardo il destino di Daniel Maldini che il Milan ha regalato al Monza (resta solo la percentuale sulla rivendita del 50 %) e il giornalista ha usato parole molto dure sentenziando: “Maldini e Tonali? Sono due situazioni diverse, Sandro è già un campione, forse si poteva tentare di non venderlo ma è normale che quando la squadra va male si sia nostalgici… Sta succedendo lo stesso anche su Kalulu”.
Milan-Maldini, arriva la sentenza sul baby talento
Non potevano mancare poi parole riguardo la scelta – per alcuni folle – di cedere Maldini gratis al Monza e a riguardo Matrone ha spiegato: “Per quel che riguarda Maldini il discorso è un pò più grave. Credo che tutto ciò sia accaduto perchè si chiama Maldini ed è un cognome che attualmente non piace in società. Però resta un errore per questo club che punta molto sul Merchandising ed è un cognome importante visto la storia”. Maldini è stato accostato anche all’Inter negli ultimi giorni ma a riguardo l’esperto ha chiarito: “Lui è molto legato al Milan e sente ancora qualcuno del mondo rossonero, so per certo che non andrà mai all’Inter”.
Matrone ha parlato anche del lavoro della dirigenza, brava a lanciare giovani e meno in altre situazioni. Nel mirino è finito il ds Geoffrey Moncada, colpevole secondo l’esperto che ha chiarito:
“Va capito se ha gli stessi poteri dello scorso anno o meno, per me resta un ottimo esperto di calcio francese ma il direttore sportivo è un’altra cosa. Il ds non è solo chi cerca i calciatori ma anche chi gestisce le dinamiche con i giocatori e con la rosa, chi sa usare bastone e carota e lui è zero da questo punto di vista”. Un attacco pesante che nessuno si sarebbe aspettato e parole che colgono di sorpresa tutti”.