Protagonista di un avvio di stagione deludente, il nuovo arrivo non sarebbe stato una scelta del tecnico: il minutaggio parla chiaro
178′ in campo in campionato. Solo una volta schierato titolare, nello scialbo pareggio casalingo ottenuto contro l’Empoli. 44′ in Champions League, con due uscite dalla panchina nei match contro PSV Eindhoven e Lipsia. Non è stato certo un avvio di stagione scintillante per Douglas Luiz, il brasiliano arrivato dall’Aston Villa per oltre 51 milioni di euro, con annessi i cartellini dei giovani Enzo Barrenechea e Samuel Iling-Junior, due dei gioielli prodotti dal laboratorio della Next Gen.
Relegato il più delle volte in panchina da Thiago Motta, il verdeoro ha completato il suo deludente percorso iniziale in maglia bianconero causando, con un’ingenuità non degna della sua esperienza, il calcio di rigore con cui il Cagliari, nell’ultima giornata di campionato, ha fermato la ‘Vecchia Signora’ sul pareggio nel match casalingo della settima giornata di Serie A.
Anche prima del citato episodio, davvero sanguinoso per la classifica della Juve, che in un colpo solo ha perso due punti da Napoli ed Inter, non erano in pochi a chiedersi se davvero il centrocampista sudamericano fosse adatto alle idee tattiche dell’ex allenatore del Bologna.
Spesso sotto ritmo, poco in sintonia coi compagni e con le richieste del suo allenatore, il brasiliano finora è un oggetto misterioso. Il cospicuo investimento fatto per il suo cartellino ‘obbliga’ in qualche modo lo staff tecnico a trovargli spazio in squadra, ma la verità è che Douglas Luiz non sembra ancora essersi adattato al calcio italiano. E men che meno ai dettami tattici del suo mister.
Pur con tutte le giustificazioni del caso, appare evidente come altri nuovi acquisti in casa Juve (uno su tutti Francisco Conceiçao, al di là della discussa espulsione per doppio giallo rimediata contro i sardi) abbiano già dimostrato di aver bruciato le tappe dal punto di vista delle gerarchie del tecnico. Douglas Luiz invece fa fatica: anche contro l’undici di Davide Nicola, il nazionale della Seleçao è entrato in campo solo al 62′, risultando un fattore negativo nell’economia di una partita che alla fine è sembrata stregata.
Sull’argomento è intervenuto, nel corso della trasmissione ‘Juve Zone’ su Calciomercato.it, Antonio Paolino, esponente di ‘Radio Bianconera’. Le sue parole possono spiegare, almeno in parte, cosa si cela dietro la scarsa resa del primo colpo di Giuntoli nella rivoluzione di mercato messa in atto dallo scorso giugno.
“Douglas Luiz è un’operazione commerciale del 30 giugno. non trovo ragioni tecniche per Thiago Motta. L’ex Bologna non avrebbe dato indicazioni per comprare un giocatore come lui“, ha sentenziato Paolini.
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