Spunta un nuovo retroscena su Simone Inzaghi in merito all’indagine sugli ultras: si parla di una telefonata a poche ore dal match
Ancora una volta uno scandalo clamoroso ha coinvolto e sconvolto il calcio italiano. Anche se in questo caso quel pallone che rotola inseguito da ventidue giocatori non c’entra assolutamente nulla con la vicenda di cui si sta discutendo. L’indagine sugli ultras di Inter e Milan ha infatti svelato delle dinamiche che hanno a che fare esclusivamente con il mondo criminale, anche di natura mafiosa, che non con lo sport. Un male atavico che affligge tante curve italiane e che ha finito per coinvolgere, suo malgrado, anche un allenatore come Simone Inzaghi. Lo dimostra il retroscena su una telefonata clamorosa a poche ore dalla partita più importante della sua vita.
I rapporti tra il tecnico dell’Inter e alcuni ultras hanno creato grande dibattito nei salotti televisivi in questi ultimi giorni. C’è infatti chi ha ritenuto inaccettabile che un protagonista del mondo del calcio del suo livello si sia piegato ad avere un dialogo con personaggi che nel calcio non dovrebbero trovare posto, si sia piegato a determinate logiche piuttosto che denunciare dinamiche criminali pericolose per tutti, anche per lo stesso Inzaghi.
Un comportamento sicuramente ambiguo e in grado di far nascere una discussione quasi da bar, anche tra gli addetti ai lavori. Anche perché, a rendere più delicata la posizione dello stesso allenatore nerazzurro, è spuntato un retroscena clamoroso su una telefonata che ha lasciato a bocca aperta tutti gli appassionati di calcio in Italia.
Inzaghi coinvolto nell’indagine ultras: la telefonata con i tifosi lascia tutti a bocca aperta
Che Inzaghi abbia trovato il tempo per discutere a telefono con alcuni capi ultrà a poche ore dalla partita più importante della sua carriera da allenatore, e forse della sua carriera in assoluto, è quanto di più preoccupante possa esserci. La testimonianza più concreta del potere che certi gruppi ultras hanno avuto, e forse possiedono ancora oggi, nei confronti delle società e degli stessi tesserati.
Certo, affermare che questo costituisca una colpa in maniera oggettiva per Inzaghi è forse fuori luogo. Starà agli inquirenti e ai giudici stabilire che tipo di responsabilità possa aver avuto Inzaghi in tutta questa vicenda. Che una storia di questo tipo possa però far storcere il naso ai semplici tifosi, e agli osservatori esterni, è assolutamente nella norma.
Lo ha confermato anche l’avvocato Pierfilippo Capello. Intervenuto ai microfoni di TvPlay per cercare di far luce su una questione che farà sicuramente discutere ancora a lungo, il noto esperto di diritto sportivo ha svelato un retroscena riguardante Inzaghi, confermando quanto di strano ci sia in tutta questa situazione: “È emersa una telefonata di Inzaghi a cinque ore dalla finale di Istanbul. In questa chiamata l’allenatore dice all’ultrà ‘mi risulta che non cantate’“.
Un’affermazione che va contestualizzata e che può essere interpretata, secondo il legale, come un semplice tentativo da parte del tecnico di aiutare la squadra, riaccendendo quel calore dei tifosi fondamentale in una partita del genere. “Non credo sia un particolare rilevante per le indagini“, conclude Capello.
Resta però il fatto, straniante di per sé, di un allenatore costretto a parlare con certi personaggi poco prima di una partita così importante. Una stortura che in qualche modo dovrà essere spiegata, e magari evitata in futuro, per far sì di isolare personaggi che non fanno assolutamente bene al mondo del calcio e alla nostra società.