Preoccupazione per gli appassionati di calcio, la Serie A rischia il fallimento: sta succedendo davvero di tutto
Sono anni che il calcio italiano sembra aver preso una china non particolarmente felice. Tra club indebitati, stadi obsolescenti, lotte intestine per un potere che oramai appare decisamente effimero, non passa annata, non passa stagione in cui i tifosi non siano costretti a parlare di problemi extra-calcio, anche molto gravi. Problemi che ormai sembrano essersi accumulati, al punto da far temere seriamente che la Serie A possa essere vicina al fallimento.
Se a molti un discorso di questo genere può apparire allarmismo di bassa lega, davanti a un movimento che muove comunque una passione tale da far immaginare che possa avere ancora vita per molto tempo, si tratta in realtà dell’analisi, franca e diretta come sempre, effettuata da uno dei decani del giornalismo sportivo italiano, Tony Damascelli.
Intervenuto ai microfoni di Radio Radio, il noto cronista di Tuttosport ha analizzato quanto successo solo negli ultimi giorni nel nostro campionato, lanciando un grido d’allarme: se è così che stanno le cose, non è detto che la Serie A possa ancora avere molto futuro davanti a sé.
A portare Damascelli verso una conclusione così dura e drastica sono stati gli avvenimenti più gravi avvenuti in queste prime sei giornate di campionato. A partire dagli scontri tra ultras di Sampdoria e Genoa, scontri preventivati e programmati, figli di una rabbia interiore covata per troppe stagioni a causa delle retrocessioni del Grifone prima, del Doria poi.
Una brutta pagina per il tifo organizzato che ha avuto per conseguenza la prima gara di questo campionato a porte chiuse, la triste Genoa-Juventus cui abbiamo dovuto assistere pochi giorni fa.
E se già questo dovrebbe suonare come un campanello d’allarme, a rendere ancora più mesta la situazione è stato quanto avvenuto negli ultimi giorni, con gli arresti di molti ultras di Inter e Milan per associazione a delinquere, con accuse gravissime che hanno in qualche modo coinvolto anche alcuni esponenti delle stesse società. Una violenza non gratuita, ma finalizzata a guadagni illeciti, che ha portato a due morti certi e molto altro ancora.
Se tutto questo non bastasse, a rendere ancora più grave la situazione è anche la storia che ha avuto per protagonista l’arbitro Maresca. Il fischietto è stato infatti accusato di aver minacciato un giocatore in campo durante un match in Kuwait. In inglese, il direttore di gara dopo un contatto con Khaled Al-Murshed, ritenuto da lui intenzionale, gli avrebbe detto in inglese “Alla prossima ti ucciderò”. Una frase giustificata da Maresca come una sorta di ammonimento scherzoso, ma a quanto pare presa molto seriamente dal diretto interessato, che non ha esitato a denunciare il tutto.
Insomma, tra problemi dentro e fuori dal campo, la Serie A vive un momento difficilissimo, e questo ha portato Damascelli a interrogarsi sul futuro: “Si sta muovendo qualcosa? Io non lo so, ma bisogna vedere a cosa potrebbe portare questo movimento. Quando sento gli inquirenti affermare subito che le società non c’entrano mi sembra infatti che ci si nasconda dietro dichiarazioni ipocrite, o perlomeno avventate“.
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