La fiducia sta terminando per Daniele De Rossi: scoppia il caos in casa Roma, può succedere di tutto nei prossimi giorni
Tre punti in quattro partite, frutto dei pareggi conquistati in trasferta contro Cagliari, Juventus e Genoa, con in mezzo la sconfitta casalinga contro l’Empoli nel giorno della grande festa per la permanenza di Dybala, sono un bottino magro, ma davvero magro, per la Roma di Daniele De Rossi. Una squadra che ha cambiato molto e si appresta ancora a cambiare, ma che non sembra in questo momento aver fatto alcun passo in avanti in termini di gioco e attitudine rispetto alla scorsa stagione. Anzi, in molti notano un’involuzione preoccupante. E davanti a risultati del genere, l’ipotesi di un esonero comincia a diventare sempre più realistica.
Dire che De Rossi, allenatore ed ex giocatore che a Roma rimane comunque iconico e in parte intoccabile, abbia le ore contate è forse inopportuno, oltre che sbagliato. Cominciare a raccontare, però, che dalle parti della Capitale stiano cominciando a farsi sentire con voce sempre più alta i tanti nostalgici di Mourinho, a lungo rimasti silenti lo scorso anno, è semplicemente attenersi alla cronaca.
Senza considerare che lo Special One fa ormai parte della storia e non potrà ovviamente tornare alla guida della squadra giallorossa, anche in caso di necessità (ha da non molto firmato con il Fenerbahce), sono in molti a ritenere il ciclo di De Rossi giunto al capolinea dopo sole quattro partite, piuttosto anonime e scialbe, in questa stagione.
E se di nomi di possibili sostituti ancora ne circolano ben pochi anche nell’ambiente capitolino, si stanno facendo, giorno dopo giorno, sempre più insistenti le voci di un esonero incombente, soprattutto se non dovessero arrivare risultati positivi dai prossimi impegni prima della sosta di ottobre.
De Rossi esonerato, a Roma può cambiare tutto: ribaltone improvviso, cosa sta succedendo
A parlarne è stato in particolare Tony Damascelli, storica firma di Tuttosport. I risultati precari della Roma di De Rossi in questo inizio di stagione stanno cominciando a pesare, non poco, sul morale della squadra e dell’ambiente, e sono in molti in questo momento a ritenere il tecnico giallorosso non all’altezza del compito che gli è stato affidato.
Davanti a una situazione del genere, per il noto cronista immaginare che la fiducia possa durare ancora a lungo è impensabile. Nel calcio contano i risultati, e la Roma, come ogni anno, parte con il proposito di tornare in quella Champions League che manca da troppo tempo, e che con un ruolino di marcia come quello incamerato fin qui potrebbe rivelarsi ancora una vera e propria chimera.
Salvo clamorosi ribaltoni, comunque, la panchina di De Rossi dovrebbe reggere ancora per qualche partita. La sensazione è che il tecnico si giocherà molto del suo futuro nel ciclo che lo vedrà impegnato contro Udinese, Athletic Bilbao e Venezia in casa, con le trasferte di Elfsborg e Monza a chiudere il percorso prima della pausa e della temibile gara con l’Inter.
Dovesse in queste partite non solo non conquistare almeno 7 punti su 9 in campionato, e almeno 4 su 6 in Europa League, la situazione potrebbe farsi allora davvero complicata per De Rossi, la cui avventura in giallorosso, iniziata sotto i migliori auspici, potrebbe franare improvvisamente e imprevedibilmente alla sua prima vera stagione da ‘titolare’ della panchina, dopo una manciata di mesi di ottimo livello che, forse, avevano illuso un po’ tutti sulla bontà di questo matrimonio.