Non è un momento semplice per la seconda squadra bianconere: interruzione del progetto in caso di retrocessione
L’avvio di stagione della Juventus Next Gen, non è stato dei migliori e si è rivelato nettamente al di sotto delle aspettative. La squadra bianconera che gioca nel campionato di Serie C, inserita nel Girone B, si ritrova in fondo alla classifica e ma la retrocessione potrebbe non essere l’unico problema della società.
Dopo la vittoria con l’Arezzo dello scorso 25 novembre sono arrivate tre sconfitte contro Cesena, Lucchese e Fermana ed infine un pari contro il Pineto in campionato e l’eliminazione dalla Coppa Italia. La zona salvezza in questo momento non sarebbe così lontana, però le perplessità riguardano anche l’aspetto tecnico: ogni anno la squadra si deve reinventare, in un continuo via vai anche durante la stagione, nella quotidianità della settimana. La seconda squadra della Juve è attualmente penultima in Serie C con 11 punti conquistati e in caso di mancata salvezza non potrà in alcun modo iscriversi al campionato di Serie D.
“La retrocessione: un fallimento”
Giovanni Manna, il direttore sportivo della Juventus, in occasione della premiazione per miglior dirigente piemontese organizzata dall’Ussi, ha voluto affrontare il tema seconde squadre dichiarando: “Fortunatamente non siamo più soli, anche l’Atalanta ha intrapreso la stessa strada e mi auguro ne arriveranno altre”. La Juventus Next Gen non sta passando un momento semplice e Manna si è espresso anche sul rischio dei giovani giocatori di retrocedere: “Se si retrocedesse sarebbe un fallimento, perché non sarebbe più professionismo. Servirà restare nella categoria, siamo tranquilli il giusto. Con i ragazzi è un’altalena, ogni percorso comprende errori”.
Il direttore sportivo ha continuato dicendo: “Abbiamo calciatori del 2005 che sono in prima squadra, e che dunque vengono tolti all’U23. Una ventina di giorni fa Yildiz ha segnato con la Turchia contro la Germania. Bisogna essere tranquilli, ma probabilmente qualcosa sul mercato faremo. Avere giocatori che dalla seconda squadra arrivano alla prima non è soltanto un obiettivo sportivo, ma anche finanziario. Ricordiamoci dei 12 ragazzi che stanno giocando in Serie A, altri in B: non tutti riescono ad arrivare alla prima squadra della Juve perché è un target importante. Quest’anno, però, in 3 hanno raggiunto la rosa dei grandi, il che ci rende soddisfatti. Dobbiamo stare tranquilli ma probabilmente faremo qualcosa sul mercato”.