Il presente di Stefano Pioli al Milan si è oltremodo complicato, dopo l’ennesimo zoppicante risultato della squadra, che non è andata oltre il 2-2 contro il Lecce
Il primo tempo di Lecce-Milan aveva fatto sperare per il meglio l’universo rossonero. La formazione di mister Pioli si era imposta contro l’avversario più modesto ma sicuramente arrembante con una rete di Giroud e il bis firmato da Reijnders. Tuttavia, i pugliesi di Roberto D’Aversa non si sono persi d’animo e nel secondo tempo hanno realizzato una preoccupante (per il Milan) rimonta con Sansone e Banda. Situazione in parte “favorita” anche dagli infortuni che i rossoneri continuano a patire: ad esempio Leao ha lasciato il terreno di gioco dopo 10′ a causa di in problema muscolare.
Si aggiungono sempre elementi che rendono meno solide le prospettive di Stefano Pioli di restare sulla panchina rossonera. L’appoggio nei riguardi del tecnico sta mancando anche dalla piazza, dai tifosi. I sospetti conducono alla consapevolezza che si stia concludendo un ciclo, giacché risulta chiaro che l’allenatore non stia riuscendo più a incidere positivamente sui suoi.
L’ultimo allarmante dato riguarda proprio i copiosi infortuni di natura muscolare, che di partita in partita patiscono i calciatori del Milan. Non può essere soltanto sfortuna. In parte incidono anche le scelte, le quali non stanno apportando riscontri rassicuranti tatticamente e in termini di risultati.
Milan, Stefano Pioli sempre più in bilico: la posizione della società
A modo suo l’allenatore Stefano Pioli sta cercando delle soluzioni attraverso alcune varianti negli schemi, ma queste stanno ottenendo come risultato una confusione crescente. Prima la difesa alta con Inter, Juventus e PSG poi il 4-4-2 contro l’Udinese. Nel mirino, fra le decisioni recenti, c’è quella di aver richiamato Musah dalla panchina contro il Lecce, ma di averlo schierato in campo in una posizione che non l’ha visto favorito piuttosto che scegliere Alessandro Florenzi come terzino di ruolo.
Tutti dettagli che sono evidentemente figli della pressione di dover invertire la rotta e al contempo la coscienza della clessidra che la cui sabbia sta per finire sul fondo. La società, infatti, non è per niente serena. Appare compromesso l’obiettivo di sfidare l’Inter al vertice della classifica per lo scudetto e bisognerà prestare attenzione anche al piazzamento Champions League. Al momento non ci sono nomi già in lizza per un sostituto, ma i vertici rossoneri ragionano.