Aurelio De Laurentiis ha parlato di Cristiano Giuntoli e, per la prima volta, ha rivelato la verità sul suo addio: ecco le parole del presidente.
Aurelio De Laurentiis è intervenuto in conferenza stampa, da Castel Volturno, alla vigilia della ripresa della Serie A. Dopo gli impegni per la nazionale, infatti, il club azzurro si è preparato per affrontare il Verona allo Stadio Bentegodi. E proprio per l’occasione ha voluto parlare il presidente. Il suo intervento è andato, inaspettatamente, a toccare anche l’argomento legato a Cristiano Giuntoli.
Aurelio De Laurentiis, in conferenza stampa per il Napoli, ha esordito così l’intervento mirato su Cristiano Giuntoli: “Un direttore sportivo deve avere la cultura dell’umiltà e del lavoro e lui ce l’aveva. Giuntoli ha indovinato una serie di giocatori e ne ha sbagliati tanti altri”.
Ma non è finita qui perché poi il presidente azzurro ha rivelato come sono andate le cose fino alla separazione. Inevitabilmente andando a toccare il tema della scelta di andare a lavorare per la Juventus, mostrato da De Laurentiis come un vero e proprio desiderio da parte del ds.
De Laurentiis su Giuntoli: il suo discorso a 360° sul direttore sportivo ormai della Juventus
In conferenza stampa da Castel Volturno, Aurelio De Laurentiis ha perciò parlato così di Cristiano Giuntoli e di cosa accaduto che ha poi portato all’inevitabile separazione: “Giuntoli è stato un’intuizione di Andrea Chiavelli e del sottoscritto. L’abbiamo preso da un club che arrivava dalla Serie C ed era salito fino in Serie A. Aveva la cultura dell’umiltà e del lavoro come Meluso con cui mi trovo molto bene”. Poi però con il passare del tempo le cose sono cambiate: “Giuntoli da sei mesi si era messo in branda, mi continuava a ripetere: mi mandi alla Juventus?“.
E non è stato tutto, proprio perché poi De Laurentiis ha approfondito questo discorso sulla volontà del direttore sportivo di trasferirsi nella società bianconera. Volontà poi agevolata dal presidente stesso che l’ha ‘liberato’ con un anno di anticipo (il suo contratto sarebbe scaduto nel 2024) permettendogli appunto di trasferirsi nella Torino bianconera.
“Quando è iniziato questo discorso io gli dicevo: ‘Cos’è questa storia, improvvisamente sei diventato un sostenitore della Juve?’ Qui abbiamo sempre considerato la Juve nemica sportiva numero uno… è un altro film, questo!“. Forse una volontà che l’ambiente napoletano non si sarebbe aspettato, ma che l’ha portato effettivamente a sedere in tribuna all’Allianz Stadium con il resto della dirigenza juventina.