Luciano Spalletti è stato molto chiaro con l’Italia, non ammette alibi e quanto detto anche nelle varie conferenze fa capire l’andazzo
Spalletti si trova così a gestire una nazionale alla ricerca di punti fondamentali per andare ai prossimi europei e guai a mollare la presa, anche con stoccate che servono per raddrizzare l’ambiente.
Il ciclone che si è abbattuto sulla Nazionale ha distolto l’attenzione su quanto avvenuto in campo d’allenamento e in partita. Luciano Spalletti è un ct oculato, ha già capito come raddrizzare la situazione di una selezione che spesso vive di rimpianti e di poco agire.
Non ha vissuto dei giorni facili nemmeno il tecnico, che ha dovuto difendere il gruppo e ha cercato di portare tranquillità nell’ambiente. Ma, allo stesso tempo, ha chiarito qual è la sua posizione, agendo in maniera abbastanza netta e senza lasciare spazio a dubbi e interpretazioni.
Il ct è così un allenatore che vuole andare subito al sodo, senza perdersi in complimenti in campo. Cosa un po’ diverse dalle varie conferenze stampa, Spalletti è un tecnico che spesso fa dei veri e propri show davanti al microfono. In varie battute, ha sottolineato qual è la sua linea di pensiero, facendo capire come conta solo il campo, non c’è più spazio per ogni tipo di alibi.
Spalletti valuta la Nazionale, parole ben mirate
Il commissario tecnico è stato così capace di portare acqua al suo mulino, basti pensare a quanto detto già sul caso legato alle scommesse e che ha coinvolto direttamente qualche suo convocato, poi rimandato a casa: “Non si può rimanere incastrati in questa situazione e bisogna andare oltre, abbiamo analizzato la vicenda e lasciato la cosa fuori”. Inoltre, ha affermato una sorta di mantra anche per il futuro, che serva come base guida del percorso: “Dove finisce la presunzione, inizia la crescita”.
Questo sembra il messaggio più importante da sottolineare. Chiedendo così anche un atto di responsabilità ai calciatori, che possano prendere l’Italia in mano al di là di ogni tipo d’età. Un po’ come avviene in Germania e Spagna, soprattutto in quest’ultima l’età media è stata sempre molto bassa, per non parlare della Francia. Spalletti vuole un’Italia che sappia andare contro le avversità di ogni tipo, dimostrando in campo di lottare per un’unica maglia e un’unica bandiera. Questa è anche la risposta per mettere a tacere ogni aspetto extra calcistico.