Il portierone, dopo il recente addio al calcio giocato, subisce un affronto inimmaginabile da parte di un suo ex compagno di squadra di lungo corso
Gigi Buffon è, forse, la più grande leggenda della storia del calcio italiano. Anche se questo è un argomento, o meglio dibattito che resta perennemente acceso e che vede scontrarsi decine di migliaia di centinaia di tifosi, opinionisti e addetti ai lavori.
Giusto per fare un esempio, non vi è dubbio che sia Paolo Maldini il più grande calciatore nella storia del Milan, che sia Domenico Berardi il più grande nelle indelebili pagine scritte dal Sassuolo, che Ronaldo il fenomeno sia il giocatore simbolo nei trascorsi quasi bicentenari dell’Inter, il quesito si fa più ispido quando viene tirata in ballo la Juventus.
Tornando a Buffon, proprio in questi giorni a Torino la Juve sta festeggiando il primo secolo sotto la proprietà della famiglia Agnelli. Si susseguono innumerevoli eventi a riguardo, molti dei quali vedono la partecipazione di ex campioni (‘ex’ perché hanno smesso di giocare ma ‘campioni’ ancora di nome e di fatto) che si alternano nel cimentarsi in difficili prove.
Nelle ultime ore è capitato di assistere all’insolita situazione di leggende chiamate a scegliere altre leggende. È il caso di Alessandro Del Piero e Claudio Marchisio. I due, proprio in concomitanza del secoloversario di cui si parlava poc’anzi, erano ospiti alla presentazione di FC24.
Del Piero e Marchisio hanno dovuto, separatamente l’uno dall’altro, nominare chi sono stati a loro dire i cinque migliori calciatori nella storia della Juventus, suddividendoli per reparto. Compito difficile quello di comporre una formazione di soli cinque elementi, evitando però di fare menzione di sé stessi.
Le scelte peculiari dei due ex bianconeri
Il primo ad effettuare la propria scelta è niente meno che Del Piero e, da nostalgico qual è, mette in campo più giocatori vecchio stampo. Un po’ come chiedere ad uno dei nostri nonni qual è il suo piatto preferito: ovvio che la scelta ricadrà sui canestrelli al ragù. In porta c’è dunque clamorosamente Zoff al posto di Buffon, in difesa Geatano Scirea, in mediana Platini e Boniperti mentre là davanti staziona Zinedine Zidane (che a sua volta sarà ospite degli eventi in corso).
Di stampo prettamente più moderno la cinquina elencata da Claudio Marchisio. Lui si che, da vero amico e compagno di mille battaglie, mette Buffon in porta, l’altro amico Chiellini in difesa, a centrocampo Pirlo (amico a sua volta) e Platini per chiudere con Alessandro Del Piero (ulteriore amico e per giunta presente a sua volta alla kermesse) in attacco.
Difficile stabilire se Buffon ora si legherà al dito questo affronto patito per mano di una persona che conosce molto bene qual è Del Piero. Tuttavia è encomiabile la scelta professionale effettuata da Pinturicchio, che è andato a scandagliare archivi (“del duca”, come direbbe Sabaku no Maiku) storici, invece di premiare gli amici e compagni di avventure come semplicemente fatto da Marchisio.