Perché il Var non è intervenuto per mostrare il rosso a Berardi in Sassuolo-Juventus? Ecco tutta la verità
Era senza ombra di dubbio l’uomo più atteso di Sassuolo-Juventus. Il motivo? Non solo la sua classe cristallina, ma anche il fatto che, fino a poche settimane fa, sembrava potesse giocare questa gara a maglie invertite. E in effetti l’attesa è stata ben ripagata da Domenico Berardi, mattatore della sfida vinta dai neroverdi per 4-2. Protagonista nel bene, ma anche nel male.
Più che il suo splendido gol, a far discutere nel post partita è stato soprattutto il mancato cartellino rosso mostrato proprio all’attaccante calabrese per un brutto intervento su Bremer a inizio secondo tempo. Un errore arbitrale non corretto dal Var che ha scatenato grandissime proteste da parte dell’ambiente bianconero.
Sul risultato di 2-1 per i neroverdi, quando mancava ancora più di mezz’ora al fischio finale, l’attaccante classe 1994 è entrato con il piede alto direttamente sulla tibia del difensore brasiliano. Un colpo durissimo e potenzialmente pericoloso, che avrebbe potuto essere punito, senza troppi dubbi, con un cartellino rosso.
Dal campo l’arbitro Andrea Colombo ha però optato per un cartellino giallo, e il Var Michael Fabbri ha deciso di non richiamare al monitor il collega, fidandosi della sua percezione. Una scelta che ha aperto grandi discussioni, ma che non è stata del tutto sbagliata, come confermato dal numero uno degli arbitri italiani, Gianluca Rocchi.
Tra i tanti episodi analizzati e spiegati dal designatore arbitrale Rocchi nel nuovo format Dazn Open Var non poteva mancare anche quello del mancato rosso all’attaccante del Sassuolo.
Un errore a metà, come confermato dallo stesso numero uno dei fischietti italiani. Se è vero che l’episodio poteva essere punito anche con un cartellino di diverso colore, è altrettanto vero, nella sua ricostruzione, che Fabbri non era tenuto a intervenire per correggere l’arbitro in campo.
“In questo caso non c’è stato intervento del Var perché Fabbri ha ritenuto che l’episodio fosse stato valutato correttamente, o che non ci fossero tutti gli elementi per considerarlo un errore“, ha spiegato Rocchi. Di fatto, pur essendo un fallo al limite, non rientrava nella casistica in cui il Var è tenuto obbligatoriamente a intervenire.
L’errore, quindi, più che del Var è stato in questo caso dell’arbitro Colombo, che avrebbe dovuto mostrare fin da subito il cartellino rosso, secondo Rocchi: “Se me lo chiedete, non ho alcun problema nel dire che secondo me era meglio il rosso“. Da qui a colpevolizzare il direttore di gara, però, ce ne passa, perché l’episodio, per quanto brutto a vedersi, resta al limite.
Basterà questa spiegazione per placare gli animi di molti tifosi bianconeri? Probabilmente no, anche perché la macchia resta e alla squadra di Allegri è costata tre punti che sarebbero stati preziosissimi per la rincorsa all’Inter.
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