Il Processo Prisma passa dal Tribunale di Torino a quello di Roma, accolto il ricorso della Juventus che adesso fa la conta dei danni subiti
Sono passati ormai due anni da quando la Juventus e i suoi (ormai ex) dirigenti sono finiti sotto processo (l’ennesimo della storia bianconera, a dire il vero). Questo momento, però, potrebbe essere un momento chiave.
La Cassazione ha infatti deciso di spostare il processo dal Tribunale di Torino a quello di Roma. Una scelta sicuramente clamorosa, che dà ragione alla società bianconera che aveva fatto ricorso. Una magra consolazione per i bianconeri, che hanno già subito diversi danni. Danni che, comunque, non è detto non avrebbero subito se anche tutto il processo si fosse svolto a Roma fin dall’inizio.
La sensazione, tuttavia, è che l’intera inchiesta “Prisma” esca abbastanza ridimensionata da questa decisione della Cassazione, che ha sostanzialmente confermato che qualcosa sia stato fatto in modo sbagliato. Sul fronte juventino c’è la sensazione che il processo Prisma sia stato quasi un accanimento e gli ultimi avvenimenti quasi gli danno ragione.
Ovviamente c’è ancora da attendere prima di sbilanciarsi su un fronte o sull’altro. Il processo dovrà praticamente partire da capo e quindi si arriverà a delle decisioni quasi nuove. Ciò che è successo in questo ultimo anno non si cancella, ma la Juventus così cerca quella che a proprio modo di vedere è la giustizia.
Le tappe e l’opinione: “Juventus danneggiata”
Come tutto è iniziato si sa: la Juventus, quotata in borsa e quindi molto controllata, fa delle plusvalenze. Non è la sola, ma secondo le ultime sentenze è la sola a farlo creando un sistema.
I bilanci della società erano ‘gonfiati’ e così viene aperta un’indagine molto attenta. Tra i magistrati a capo dell’indagine c’è Ciro Santoriello, che poi si scoprirà aver scherzosamente detto poco tempo prima di sentirsi antijuventino e di odiare la Juventus.
Oltre alle plusvalenze, si indaga sulla cosiddetta “manovra stipendi”, per “false comunicazioni societarie” ed “emissione di fatture per operazione inesistenti”. In pratica falso in bilancio. La Procura di Torino propone di mettere agli arresti domiciliari i dirigenti bianconeri, ma il Giudice la trova una scelta esagerata. Il CdA bianconero si scioglie: dimissioni in massa di tutti i dirigenti.
Le indagini svolte dalla Procura di Torino vengono inviate alla Federcalcio, che sulla base dei documenti forniti stabilisce che la Juventus ha operato in modo illecito, con operazioni a specchio e venendo meno alla lealtà sportiva, penalizzandola in classifica e portandola a non giocare la Champions League e le altre coppe europee. Ora che però il ricorso bianconero in Cassazione è stato accolto e tutto è passato al Tribunale di Roma ci si chiede se sia corretto ciò che è stato fatto finora e se la Juventus non abbia subito un danno (economico e sportivo).
Di questo ha parlato Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, su YouTube: “Un danno devastante, che non permette alla Juventus di competere in questa stagione e che potrebbe protrarsi nel tempo, visto che la perdita economica influisce sul mercato fatto. Le plusvalenze le hanno sempre fatte tutti. A Napoli per l’affare Osimhen hanno anche confessato i giocatori, la Procura non si è mossa. Bisogna chiedersi il perché a Torino, con un procuratore che diceva di odiare la Juventus, invece sì. Forse con volontà persecutoria. Il danno lo subiscono in tanti. Poi che la Procura di Roma confermi il tutto è da dimostrare. La Giustizia Sportiva, bruciando le tappe, può fare danni devastanti nel calcio. La Juventus ha subito una pena pesantissima a fronte di un processo che non doveva neanche essere attivato”.
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