Avere in come allenatore una figura carismatica come Giampiero Gasperini ha sicuramente dei lati positivi e negativi, ma i risultati che l’ex Inter ha ottenuto alla guida dell’Atalanta sono sotto gli occhi di tutti, ed almeno a livello sportivo non gli si può dire niente.
All’allenatore della Dea, a questo punto, gli si può contestare quello umano, vista e considerata l’accusa, più che confessione, che gli è stata mossa contro da uno dei suoi ex giocatori.
In una recente uscita pubblica, infatti, senza troppi peli sulla lingua l’ex Atalanta ha puntato il dito contro Gasperini, svelando che durante il suo periodo in nerazzurro aveva pochissima libertà, visto e considerato che ogni possibile scelta veniva presa dal tecnico italiano, senza possibilità di obiezione.
E’ risaputo da tempo che Giampiero Gasperini ha un modo di lavorare tutto particolare, ma quanto trapelato nelle ultime ore ha dell’incredibile, e potrebbe essere motivo di discussione da qui ai prossimi mesi.
In un intervista rilasciata dal ritiro della nazionale danese Helsingor, Joakim Maehle, da poco trasferitosi al Wolfsburg, in Bundesliga, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa parlando del suo vecchio allenatore e dell’esperienza, comunque positiva tutto sommato, vissuta in Italia con la maglia dell’Atalanta. L’esterno danese, infatti, dopo settimane di silenzio è come se si fosse sfogato, aggiungendosi alla lista già folta lista di giocatori che l’hanno fatto in passato dopo aver lasciato la Dea.
A differenza di questi, però, l’impressione è che qui si sia andati decisamente molto più affondo, anche perché Maehle è arrivato a parlare anche del discutibile modus operandi di Gasperini durante le settimane di allenamento. Non solo, il danese ha poi spiegato anche del perché della scelta di lasciare l’Atalanta, dicendo: “A Bergamo ero uno dei tanti, mentre al Wolfsburg mi sento parte del progetto e c’è umorismo all’interno dello spogliatoio”.
Dal ritiro della Danimarca sono dunque arrivate pensati accuse a Gasperini da parte di Joakim Maehle, che dopo essersi trasferito al Wolfsburg si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. L’esterno danese ha infatti usato parole forti parlando del suo ex allenatore, dicendo: “Non ci dava libertà, ogni cosa che lui sceglieva era legge e non si poteva obiettare. Vivevo in un bel posto, ma non sono stato in grado di godermelo per questo motivo. E’ stata molto dura a livello mentale. Una volta Gasperini addirittura mi criticò per Hojlund veniva in macchina con me, ma era una cosa che concordai direttamente con la società…”
Fra le tante altre cose, Joakim Maehle ha anche parlato di come Gasperini gestiva i periodi pre partita, utilizzando il termine “gestione della paura”. Essenzialmente l’esterno danese ha svelato che: “Se avevamo una doppia seduta d’allenamento Gasperini ci faceva rimanere a dormire a Zingonia. Era decisamente uno stile di gestione diverso da quello al quale ero abituato. Poi non vi dico proprio nei periodi pre partita: arrivavamo a stare anche due tre giorni insieme”.
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