Scoppia un nuovo scandalo nel club bianconero: il giocatore dichiara ‘guerra’ dopo la rescissione del contratto ricevuta senza consenso.
Ci sono storie incredibili nel mondo del calcio. Quella di un importante protagonista della nostra Serie A è di certo una delle più sorprendenti. Nemmeno il tempo di voltare pagina dopo l’ennesimo scandalo, che il club bianconero si ritrova invischiato in una nuova situazione davvero spiacevole.
Stavolta, però, le colpe dei bianconeri sono praticamente nulle. Anzi, la vicenda riguarda solo un proprio tesserato, uno dei giocatori più importanti della rosa in questi mesi, e una sua ex squadra, con cui i rapporti non si sarebbero chiusi in maniera propriamente amichevole.
In un mondo del calcio sempre più attento a far rispettare i contratti, specialmente quando molto onerosi, considerando che ormai di milioni ne circolano tanti, e ovunque, non più solo nella cara vecchia Europa, di storie del genere potremmo in realtà sentirne parlare ancora a lungo in futuro.
Protagonista di questa curiosa vicenda è Florian Thauvin, calciatore francese classe 1993 dell’Udinese, ex talento del Marsiglia, campione del mondo con la Francia e negli ultimi anni emigrato in Messico, al Tigres, in cerca di fortuna (economica, soprattutto). Ebbene, con il club centroamericano le cose non sarebbero andate proprio come sperato, al punto che il giocatore avrebbe deciso di portare i suoi ex datori di lavori in tribunale. Il motivo? Davvero clamoroso, così come la risposta della sua vecchia società.
Thauvin, diatriba legale con il Tigres: cosa sta succedendo al calciatore dell’Udinese
Tutta colpa di una rescissione contrattuale unilaterale. Visto il rendimento non proprio all’altezza delle aspettative e della sua fama, il Tigres nel 2022 ha deciso di liquidare l’ex nazionale francese pagandogli solo tre mensilità e rescindendo l’accordo siglato circa un anno e mezzo prima.
Una decisione che non è andata giù a Thauvin, la cui reazione è stata prontissima: ha portato in tribunale la sua ex squadra, rivolgendosi in particolare al Tas per ricevere il compenso che non gli è stato versato. Non proprio due spiccioli: si parla di ben 12 milioni di euro. Una questione di denaro, sicuramente, ma anche di reputazione. L’essere di fatto messo alla porta da un club messicano non è per nulla piaciuto a un calciatore che vanta una bacheca non ricchissima, ma comunque invidiabile.
Dalle parti di San Nicolás de los Garza, città di appartenenza del Tigres, c’è però una discreta serenità riguardo alla questione. Secondo il club, il contratto firmato dal francese presentava una clausola secondo cui avrebbe ricevuto solo tre mensilità di stipendio in caso di rescissione unilaterale, sia da parte del club che da parte del giocatore.
Tra l’altro, basandosi sempre su un’altra clausola presente nel contratto, il club ritiene di aver potuto prendere questa decisione in maniera molto leggera, senza incappare in alcun problema legale. Secondo tale postilla, la società avrebbe potuto attivare la clausola se il rendimento del calciatore non fosse stato all’altezza.
Detto, fatto. Lo scarso rendimento del campione del mondo, dovuto anche a molti infortuni, ha permesso al club di far scattare quella clausola, di fatto mettendo alla porta Florian con un non elegantissimo “grazie e arrivederci“. Ma la partita è appena cominciata. La sensazione è che se ne parlerà ancora a lungo.