In una Juventus completamente trasformata negli mesi non c’è più spazio nemmeno per uno spicchio di storia recente.
Quanto è cambiata la Juventus negli ultimi nove mesi. Dalle dimissioni dell’intero CDA, a seguito dell’inchiesta Prisma, ad oggi sono cambiati, repentinamente, volti, progetti, obiettivi. Con l’addio di Andrea Agnelli se n’è andata la Juve dei 18 trofei nazionali, tra cui spiccano i 9 scudetti consecutivi, di Cristiano Ronaldo, sogno trasformatosi poi nell’incubo peggiore per la società bianconera, sprofondata nei debiti a causa di costi insostenibili.
La nuova Juventus ricostruita da John Elkann, per la prima volta nella sua storia, non ripartirà dal celebre motto bonipertiano secondo il quale ‘vincere è l’unica cosa che conta’ bensì da una regola che corregge sostanzialmente quel motto: vincere conta ma occorre farlo con i conti a posto.
E la nuova Regola elkanniana ha di fatto modificato i piani della Juventus, gli obiettivi da perseguire e le modalità per raggiungerli. Competitività e sostenibilità. Questo è stato imposto dal numero uno della proprietà della Juventus al nuovo direttore tecnico, Cristiano Giuntoli.
La Juventus deve autofinanziarsi con tagli decisi alle spese. Via alle cessioni e al taglio del monte ingaggi, il più alto della Serie A ed arrivato a costi ormai insostenibili. Il caso di Leonardo Bonucci è la cartina al tornasole di questo radicale cambiamento.
La Juventus lo ha cancellato
La vicenda Juventus-Bonucci è una brutta storia, gestita nella maniera peggiore da ambo le parti. La Juventus, già nella scorsa primavera, ovvero prima che avesse termine la passata stagione, aveva comunicato al difensore che non rientrava più nei piani tecnici della società.
Comunicazione rinnovata questa estate, in un incontro a quattr’occhi, tra Giuntoli e Bonucci. Il difensore di Viterbo si è però puntualmente presentato al raduno della Juventus e ha chiaramente fatto intendere che avrebbe rispettato il contratto in essere con la società, con scadenza 30 giugno 2024. Da lì la decisione della Juventus di mettere fuori rosa Bonucci e la risposta di Bonucci che, tramite il suo legale, ha chiesto il reintegro in prima squadra.
In queste ore un nuovo segno rende ancor più l’idea di come Juventus e Bonucci siano ormai due mondi lontanissimi. La Juventus ha infatti presentato in Lega Seria A la lista con i numeri di maglia. Il numero 19, lo storico numero di Leonardo Bonucci, però non c’è. Non vi è stata la simbolica rottura totale per via che il numero non è stato assegnato ad altro componente della rosa, ma è comunque un altro segnale di come la Juventus voglia perseguire la linea dura.
Una linea dura che è probabilmente figlia della Regola elkanniana. Tagli ovunque siano possibili. Il taglio di Leonardo Bonucci è, prima di tutto un taglio economico, al suo elevato ingaggio da 6,5 milioni di euro netti, prima ancora che tecnico. Forse, con una Juventus in condizioni economico-finanziarie normali il centrale della storica BBC sarebbe arrivato tranquillamente a scadenza ed avrebbe salutato tutti alla Continassa con il suo miglior sorriso.