I diritti tv della Serie A tengono banco: fra SKY, Mediaset e DAZN si avvicendano altre novità e il mese di settembre sarà chiave per il massimo campionato italiano.
Fra gli ultimi campionati europei a iniziare c’è quello italiano. Il fine settimana del 19-20 agosto sarà il gong d’inizio della stagione 2023-24, attesissima e col Napoli in campo col tricolore cucito sulla nuova maglia azzurra.
Dopo le prime tre giornate, però, ci sarà già la prima pausa, dovuta agli impegni delle varie Nazionali. Una pausa che sarà propizia dal punto di vista del clima, in attesa che scemi il grande caldo. Ma soprattutto a livello organizzativo potrebbe essere rivelatrice per la distribuzione dei diritti tv di Serie A.
Proprio nelle due settimane di stop di settembre, ci sarà una fondamentale assemblea per decidere della trasmissione del campionato italiano di calcio dal 2024 in poi. Secondo le informazioni che riferisce in anticipo Calcio&Finanza, lunedì 11 settembre corrisponde alla data fissata per discutere di un tema sempre delicato e mai esente da polemiche. Soprattutto per i vari broadcast coinvolti.
Le modifiche della Legge Melandri suggeriscono che la decisione che sarà maturata potrà avere durata di massimo cinque anni. Si ricomincerà perciò dalle proposte già avanzate da parte dei tre media principali coinvolti, vale a dire DAZN, Mediaset e SKY. Le loro offerte saranno valide fino a metà ottobre, per cui esiste già una deadline rispetto alla decisione.
Serie A, diritti tv: nuovo appuntamento a settembre, gli scenari
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha parlato di proposte da 1 miliardo di euro a stagione per ritenerle soddisfacenti. Quelle attualmente giunte saranno considerate entro il prossimo 15 ottobre. In questo caso, se fossero respinte, secondo la procedura si aprirebbero le buste con le offerte per l’ipotesi di una canale di Lega, avanzate da sei soggetti.
Inizialmente sembrava essere un miraggio la creazione di un proprio canale. Invece, secondo l’amministratore delegato, è realizzabile al 50%, anche perché c’è la sensazione che “le tv vogliano un po’ approfittarsi di questa situazione di scarsa competitività“.
Il massimo dirigente ha comunque confermato che, se non si riuscisse entro l’estate ad assegnare i diritti tv, da settembre si comincerebbe a creare il contenitore giusto per il progetto ambizioso del canale.
Mancano poche settimane affinché si ridiscuta tutto e le emittenti stavolta temono un cambio di rotta che sarebbe unico nel suo genere, soprattutto in Italia. Il conto alla rovescia è iniziato. Tra poco sapremo dove verrà trasmesso il campionato nelle prossime stagioni.