Italia, è rivolta totale: ct nel mirino

Non sembra essere davvero un bel periodo per l’Italia del calcio, che non riesce a dimostrare di essere alla pari delle rivali più forti. Ancora una volta, tanto per cambiare, a finire nel mirino è il ct

Vedere una nostra formazione disputare la finale di Champions League aveva fatto ben sperare e pensare che finalmente i tempi peggiori per il nostro calcio fossero ormai passati. Da tempo, infatti, ci trovavamo costretti a fare da spettatori ai successi degli altri, proprio per questo vedere le nostre squadre arrivare fino in fondo nelle competizioni europee (la Roma ha disputato la finale di Europa League, la Fiorentina quella di Conference League) aveva fatto finalmente ben sperare.

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Cosa non va nel movimento calcistico italiano? (ANSA) – Calciomercatonews.com

Anzi, se pensiamo che solo due anni fa l’Italia ha vinto gli Europei sembra essere quasi impossibile, visto che per ben due volte gli azzurri non hanno centrato la qualificazione ai Mondiali. Non può che esserci l’idea che si debba mettere in atto una vera e propria rivoluzione a tutto il settore, visto che anche in sede di mercato si preferisce puntare su giocatori stranieri, che hanno un costo più basso per il cartellino.

Le scelte fatte in sede di mercato dai club non facilitano certamente il lavoro del ct dell’Italia, che non può puntare su un “gruppo compatto” proveniente da una o più squadre come accadeva in passato. Questo permetterebbe anche di ridurre il tempo necessario per trovare la sincronia nei tempi di gioco, visto che sono già abituati a giocare insieme nel corso della stagione. Insomma, avere altre pretese sembra essere davvero difficile o quasi.

Non è andata meglio però nemmeno alle ragazze, reduci da un’eliminazione pesantissia al Mondiale femminile arrivata già alla fase a gironi. Le azzurre si erano presentate in Australia e Nuova Zelanda con grandi aspettative, sperando addirittura di fare meglio rispetto a quanto fatto in Francia quattro anni fa (l’esclusione era arrivata ai quarti di finale ad opera della Francia, che aveva poi conquistato il titolo), ma i fatti sono stati decisamente deludenti.

A mancare è stata soprattutto la determinazione, caratteristica che ogni squadra dovrebbe sempre avere, non a caso finire in svantaggio è sebrato quasi come un verdetto. Il destino di Milena Bertolini è segnato, sembrano esserci davvero pochi dubbi. Anzi lei stessa ha parlato nel post gara come sa già sapesse quello che le accadrà.

Nazionale, le calciatrici si ribellano

Bertolini è finita quasi subito nel mirino della critica a causa di alcune scelte ritenute poco corrette. A partire dall’esclusione di Sara Gama, giustificata con la sua scarsa condizione fisica ma che avrebbe potuto essere utile in termini di leadership all’interno dello spogliatoio. Molti inoltre non hanno compreso perché non sia stata inserita tra le convocate Martina Piemonte, che era reduce da una stagione positiva con il Milan, oggi passata all’Everton.

Milena Bertolini addio all'Italia
È davvero tutta colpa di Milena Bertolini? – Foto (ANSA) – Calciomercatonews.com

Non è andata meglio però con le decisioni “di campo”. Cristiana Girelli, infatti, è tornata a casa con due reti all’attivo, ma è stata schierata troppo poco. L’allenatore ha comunque provato a sottolineare di non essersi pentita per quanto fatto, ma con il senno del poi forse si dovrebbe guardare a quelle mosse con un altro occhio.

A rendere ancora più “caldo” l’ambiente ora ci hanno pensato le calciatrici stesse attraverso una lettera aperta in cui sottolineano di non essere state messe nelle condizioni ideali per rendere al meglio. “Il rammarico è ancora molto forte perchè la voglia di riscatto in questo nostro Mondiale era tanta. Sapevamo di arrivare da un Europeo deludente e abbiamo imparato dai nostri errori – si legge nella lettera -. Non abbiamo mai avuto paura, ma solo sentito poca fiducia. Siamo convinte che avremmo potuto ottenere risultati diversi se solo fossimo state messe nelle condizioni di poterlo fare”.

Almeno ufficialmente non vengono fatti nomi, ma c’è il sospetto concreto che le loro accuse possano riguardare anche chi fino ad ora sedeva in panchina. Pensano di non essere state valorizzate al meglio? Anche loro però dovrebbero forse imparare a farsi un esame di coscienza, troppe cose non sono funzionate, ora serve una grossa sterzata.

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