Scoppia la rivolta in serie A: i tifosi non ci stanno dopo le ultime notizie che li hanno fatti infuriare e fanno sentire la propria voce
I tifosi della serie A, e non solo, sono in rivolta. Ogni anno la situazione peggiora sempre di più e questa volta rischia di precipitare. I supporters non ci stanno e vogliono far valere le proprie ragioni. Una vera e propria rivolta è pronta a scatenarsi sui vertici del massimo campionato.
Parliamo delle pay-tv e della loro influenza sulle tasche degli appassionati di calcio. Fino a qualche anno fa il duopolio era tra Sky e Mediaset. Ma facendo un unico abbonamento si poteva vedere tutto: serie A, serie B, coppe europee, nazionali, campionati esteri. Tutte le partite di tutte le competizioni. Solo la Coppa Italia è sempre stata in chiaro. L’abbonamento, anche se più esoso come poteva essere quello dell’emittente satellitare rispetto a Mediaset, riusciva a mantenersi nel range massimo di una cinquantina di euro.
Scoppia la rivolta dei tifosi di serie A: colpa delle pay-tv
Da qualche anno le cose sono cambiate con Sky scalzato da Dazn. Il problema, però, è che ogni piattaforma ha qualche competizione. E dunque su Dazn la serie A, Europa e Conference League. Su Sky la Champions League con la ciliegina di un match a settimana addirittura in esclusiva solo su Amazon Prime Video. Come se non bastasse i prezzi vano lievitando anno dopo anno.
Facendo un conto per poter vedere tutto, ogni appassionato di calcio dovrebbe spendere 1020 euro all’anno. Un vero e proprio abuso che sta facendo parlare molto sui social. I tifosi sono inferociti e minacciano provvedimenti. Sono tante le lamentele, dove si pone l’accento su come i vertici del calcio e gli opinionisti, naturalmente in tv non dicano nulla. Alla faccia del “calcio è di tutti”. Con questi prezzi il calcio sarà sempre più di pochi, di chi può permetterselo. “La pirateria distrugge il calcio, ma le tv distruggono i telespettatori”, si legge in alcuni post di protesta sui social.
La situazione va sicuramente a peggiorare di anno in anno e i tifosi si stanno già mobilitando per chiedere un confronto con i vertici che impongono prezzi sempre più alti alle tv. Non ultimo, tra l’altro, i problemi che alcuni di questi broadcaster dimostrano di avere durante le partite come capitato durante la scorsa stagione a Dazn. Pagare e non poter vedere i match, a volte, è il danno oltre la beffa con cui il consumatore deve fare i conti.