Il campionissimo serbo, reduce dall’amaro epilogo della finale di Wimbledon, deve fare i conti con la carta d’identità
23 titoli del Grande Slam. 38 Masters 1000. Unico tennista dell’era Open, insieme a Rod Laver, ad aver vinto consecutivamente – sebbene non nello stesso anno solare – tutte e quattro le prove dello Slam. 6 ATP Finals – di cui 4 consecutive – record assoluto condiviso con Roger Federer. Tennista che in assoluto ha trascorso il maggior numero di settimane al vertice della classifica mondiale, 389, di cui 122 consecutive. Chiamatelo GOAT, se volete, o semplicemente Novak Djokovic, se non volete entrare nella disputa senza fine su chi sia stato il più grande di tutti i tempi.
Sta di fatto che quando si parla del campionissimo di Belgrado, bisogna togliersi più di un cappello. Parliamo di una vera e propria leggenda vivente, alla quale manca solamente, volendo davvero cercare una pagliuzza in un oceano, il titolo di campione olimpico e il completamento del Grande Slam nel corso dello stesso anno, impresa sfiorata nel 2021 quando fu battuto a New York in finale da Daniil Medvedev.
Alla veneranda età di 36 anni, compiuti a maggio, Nole fa i conti con l’età che avanza. Per la verità finora non se n’è accorto davvero nessuno, considerando che se avesse battuto Carlos Alcaraz nella combattuttissima finale di Wimbledon, avrebbe vinto 3 Major su 3 disputati nell’anno solare. Le nuove leve però avanzano, il rischio di infortuni aumenta: la programmazione del fine carriera dovrà essere fatta con scrupolosa attenzione. In questo discorso le parole del papà Srdjan, intervenuto nel corso del documentario di Sportal ‘Novak Djokovic – Untold Stories‘, hanno squarciato il dibattito sul futuro agonistico del fuoriclasse slavo.
“Vorrei si ritirasse alla fine del prossimo anno”
Personaggio politicamente e socialmente controverso – nessuno ha dimenticato i festeggiamenti in Australia, dopo la vittoria del figlio a Melbourne, assieme a dei comclamati simpatizzanti di Putin – Srdjan Djokovic ha sempre accompagnato il figlio in ogni impresa. In ogni record battuto. Sempre al fianco del coach di turno, che fosse il Boris Becker o il Goran Ivanisevic della situazione, papà Djokovic è una figura di riferimento importante per il tennista. Ecco perchè le sue dichiarazioni rischiano di essere una gustosa e credibile anticipazione sulla data del ritiro del campione.
“Il tennis è solo un segmento della sua vita, non tutta la sua vita. Mi aspetto che venga riconosciuto anche per le cose che farà dopo la fine della sua carriera: dopo che lascerà il mondo del tennis, cosa che spero accadrà il prossimo anno“, ha esordito Srdjan. “Il mio desiderio come padre è che si ritiri tra un anno e mezzo, alla fine del 2024. Si dedica al tennis 30 anni e non toglie mai il piede dall’acceleratore, non resta molto tempo per altre cose nella vita“, ha concluso.