Offendere qualcuno in diretta Tv porta a conseguenze negative, anche se forse ci si rende conto dell’errore solo a conti fatti. Due giornalisti Rai lo hanno vissuto sulla loro pelle
Un giornalista dovrebbe essere innanzitutto competente in merito all’argomento che si trova a dover affrontare, a maggior ragione quando si tratta di fare una telecronaca. In questi casi diventa importante anche documentarsi sugli sportivi che ne sono protagonisti, magari dando anche qualche dato statistico relativo alla loro carriera in modo tale da dare un quadro ancora più preciso. Questo va bene non solo nei “tempi morti” del commento, ma anche al termine di una sfida, così da capire quali possano essere le conseguenze di uaa vittoria o una sconfitta.
Questo comportamento non può che valere in tutte le emittenti, comprese quelle regionali dove si ha meno visibilità, ma si potrebbe catturare l’attenzione di realtà più importanti. Nel caso della Rai, che è la nostra Tv di Stato, il concetto non può che essere ancora più valido.
Un Mondiale, indipendentemente dal tipo di sport, non può che essere una vetrina importante per chi ha la possibilità di partecipare, desideroso di togliersi qualche soddisfazione e di far sì che quell’esperienza risulti indelebile.
La scarsa professionalità dei giornalisti Rai ai Mondiali di Nuoto
È anche per questo che il ruolo dei telecronisti non può che essere importante, ben sapendo quanto facciano da cornice a un evento che restano nella storia. Un concetto che Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi sembrano avere dimenticato. I due erano stati chiamati a commentare lunedì 17 luglio il trampolino femminile sincronizzato, ma si sono resi protagonisti di parole sessiste, oltre che offensive.
Tutto è accaduto quando a gareggiare erano le olandesi: “Le olandesi sono grosse – ha dichiarato uno dei due – Come la nostra Vittorioso”, ha replicato il collega, facendo un chiaro riferimento a Giulia Vittorioso, un’atleta azzurra. La replica è stata decisamente di cattivo gusto e non dava spazio a molte interpretazioni: “Tanto a letto sono alte tutte uguali“.
Tanto è bastato per provocare la reazione di parte del pubblico che ha assistito all’evento da casa, che ha deciso di segnalare l’accaduto tramite una lettera pubblicata sui social in cui venivano chiesti provvedimenti seri nei riguardi dei due. Ed effettivamente è quello che è accaduto.
Volt Italia, tramite il suo profilo Twitter, ha diffuso una lettera inviata direttamente alla Rai per segnalare l’accaduto, sottolineando quanto i commenti dei due giornalisti fossero davvero inaccettabili. Si sono fermati a questo? La risposta è no, il proseguio del dialogo è stato, se possibile, ancora peggiore.
“Questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa”, si legge all’interno della lettera di denuncia: “Come si suona l’arpa? La si… La si tocca? – si sono domandati – La si pizzica”, ha risposto uno dei due colleghi: “Si La Do”, concludendo il dibattito con un altro commento sessista: “È questo il vantaggio, gli uomini devono studiare sette note, le donne soltanto tre, Si La Do – hanno dichiarato – E dove? Sol Sol Fa”.
Il direttore di Rai Sport Jacopo Volpi ha così fatto finire in anticipo la loro esperienza in Giappone, invitandoli a fare ritorno in Italia. Nememno la giustificazione (“era una battuta da bar“) è stata ritenuta sufficiente, anzi ha addirittura peggiorato la situazione.