Sono ore decisamente tumultuose quelle che si stanno vivendo in casa Milan a solo tre giorni dalla fine della stagione. Anche il destino di Stefano Pioli sembra essere cambiato
Non sono essere bastati una qualificazione alla Champions League (arrivata grazie alla penalizzazione inflitta alla Juventus) e una semifinale nella massima competizione europea per permettere a Paolo Maldini e Ricky Massara di conservare il loro posto al Milan.
Il numero uni del fondo RedBird, Gerry Cardinale, ha ormai tracciato la strada ed è intenzionato a chiudere il rapporto con entrambi, che avevano comunque un altro anno di contratto.
La decisione è maturata nelle ultime ore, appare piuttosto difficiile un dietrofront, anzi sembrano mancare solo gli annunci ufficiali (da capire se si tratterà di licenziamento, rescissione consensuale o dimissioni).
Le parti ormai non collimano più proprio per questo andare avanti è ormai insostenibile, anche se c’è chi teme che questo possa rendere la squada a una situazione forse di stabilità finanziaria ma meno a livello di risultati.
Il destino di Stefano Pioli potrebbe essere però valutato separatamente.
I tifosi del Milan si auguravano al termine della gara contro il Verona che le uniche lacrime versate sarebbero state quelle causate dall’addio al calcio di Zlatan Ibrahimovic. E invece ecco la separazione da Paolo Maldini e Ricky Massara, fortemente voluta da Gerry Cardinale, il quale non avrebbe gradito del tutto le loro mosse nello scorso mercato estivo.
Gli acquisti fatti non si sono quasi del tutto rivelati all’altezza (uno su tutti Charles De Ketelaere), proprio per questo il proprietario del club non sarebbe intenzionato a ridargli carta bianca per il rafforzamento della rosa, cosa che ovviamente non piace all’ex capitano, convinto di come sia necessario far fare alla rosa un salto di qualità, specialmente dopo una stagione come quella passata.
Non si può certamente pensare di fare una rosa competitiva puntando solo su giovani di belle speranze disponibili a un costo ridotto, quello che è accaduto in questi anni lo ha dimostrato, visto che la crescita è avvenuta in concomitanza con l’arrivo di “senatori” del calibro dello svedese e di Giroud. Per uno come l’attuale responsabile dell’area tecnica non è però accettabile pensare a un Milan che non abbia ambizioni, da qui l’idea di promuovere Geoffrey Moncada, attuale capo scout e dare maggiori poteri al CEO Giorgio Furlani, anche se non si è mai occupato nello specifico di questioni tecniche.
Almeno all’apparenza in casa Milan si profila una rivoluzione solo a metà. A saltare infatti saranno con ogni probabilità solo i due dirigenti più importanti, mentre Stefano Pioli dovrebbe stare saldo in panchina. Una scelta che secondo alcuni appare poco sensata, visto che Maldini aveva più volte preso le difese di Pioli, nonostante i nuovi acquisti non siano mai stati impiegati con regolarità.
Ed è proprio questo che non sembra convincere parte della tifoseria, convinta che il tecnico che ha riportato lo scudetto a Milano un anno fa non abbia il carisma necessario per guidare una squadra che vuole competere ad alti livelli. Molti, infatti, sottolineano come il ruolo di Ibra dentro e fuori lo spogliatoio sia stato determinante per aiutarlo nella crescita dei giovani, Hernandez e Leao su tutti.
Secondo alcuni rumors il tecnico, venuto a conoscenza di quanto stava accadendo in via Aldo Rossi, avrebbe riflettuto sulla sua posizione, ma avrebbe poi deciso di rimanere, forte anche del suo contratto rinnovato a ottobre. Anzi, Cardinale sarebbe pronto ad ascoltare i suoi desiderata in sede di mercato, cosa che non può che renderlo onorato. Come capita spesso in questi casi, però, ora la palla passa al campo, che sarà un giudice insindacabile e permetterà di capire se questo scenario sia stato un grandissimo azzardo.
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