L’Inter ha un rimpianto: una sua giovane stella venduta troppo frettolosamente sta facendo sfracelli in Argentina
Il calcio italiano è povero di giovani. Quante volte abbiamo sentito questa affermazione da parte dei CT italiani che nel corso degli ultimi anni si sono susseguiti sulla panchina della Nazionale. Ultimo in ordine temporale Roberto Mancini, fresco di vittoria dell’Europeo ma anche della mancata qualificazione alla fase a finale dell’ultimo Mondiale.
Eppure, a vedere l’Italia protagonista al Mondiale Under 20, sembrerebbe che su qualche giovane si possa puntare, ed anche con decisione. Servirebbe, magari, un po’ più di coraggio, come avviene nei campionati esteri, nel puntare su questi ragazzi e permettergli di accumulare esperienza e minutaggio nelle grandi competizioni, dal campionato alle Coppe.
Non ne ha avuta l’Inter; un settore giovanile spesso florido, vincente ma su cui troppo spesso hanno puntato poco gli allenatori della prima squadra. Sovente, anzi, sono stati ceduti i giovani ragazzi, inseriti come contropartite tecniche in acquisti considerati di primo livello – vedi Zaniolo inserito nell’affare Nainggolan – oppure in vendita per ricavere milioni di euro utili a dare respiro ai bilanci martoriati del club.
In questa seconda categoria rientra Cesare Casadei, centrocampista in grado di ricoprire tutti i ruoli in mediana, dal regista davanti alla difesa fino al trequartista dietro le punte. Un piede educato, buone trame di gioco, il classe 2003 è stato il faro dell’Inter Primavera.
Sembrava pronto per il grande salto in prima squadra o, comunque, avrebbe meritato certamente una chance, invece in estate è stato ceduto al Chelsea per ben 15 milioni di euro. Una cifra di rilievo per un calciatore della Primavera ma i Blues hanno evidentemente individuato nel calciatore le potenzialità giuste per investire tale cifra.
E così, senza troppi rimpianti da parte del club, almeno inizialmente, è volato in Inghilterra. Il Chelsea l’ha mandato in prestito al Reading a farsi le ossa nella scorsa sessione invernale di mercato ed il campionato in Championship l’ha vissuto da protagonista.
Nella prima parte di stagione, con il Chelsea U23, in Premier League 2 ha collezionato nove presenze e quattro reti. Da febbraio, poi, l’sperienza nell’equivalente della Serie B italiana.
Ben 15 presenze, titolare indiscutibile della formazione retrocessa però in League One. Quattro le gare giocate anche in EFL Trophy, per un totale stagionale di 28 presenze ed oltre duemila minuti accumulati.
Numeri che son balzati agli occhi del selezionatore dell’Under 20 che ha deciso di portarlo al Mondiale di categoria in corso di svolgimento in Argentina. Ed il boom è stato pressocché immediato; doppietta nella prima giornata contro il Brasile, fondamentale per vincere con il punteggio di 3-2. E chissà se l’Inter non si sia pentita di aver frettolosamente ceduto un potenziale gioiello.
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