Il fuoriclasse portoghese si riprende la scena a suon di gol e prestazioni, sono stati due gli eventi radicali che hanno segnato la sua rinascita nello scenario internazionale
In Inghilterra non ci avrebbero scommesso più un centesimo. Quando la profonda crepa sorta tra Cristiano Ronaldo e la dirigenza del Manchester United, complice un rapporto totalmente distorto con il tecnico Erik ten Hag, è diventata una voragine insanabile, anche i tifosi lo hanno invitato a lasciare definitivamente il sodalizio delle midlands inglesi per far vela altrove. Così la sua avventura bis con la maglia dei ‘Red Devils’ è giunta al temine prima del previsto e il calciatore, immerso negli impegni del Mondiale in Qatar con la Nazionale portoghese, non ha perso tempo a lanciare il proprio procuratore Jorge Mendes alla ricerca di una nuova importante sistemazione per il futuro.
La notizia dell’annessione all’Al-Nassr, club del campionato arabo, ha poi scatenato la masse rilanciando di fatto il nome di CR7 già mezzo mediatico per eccellenza. Le sue prestazioni sono andate incontro ad una escalation pazzesca, tanto da siglare le primissime reti in maglia gialla a suon di triplette. La nuova sfida saudita sembra averlo galvanizzato, all’età di 38 anni e con la resa fisica di un ventiseienne, anche per il ritorno nella Nazionale portoghese a poco dall’inizio delle Qualificazioni per Euro 2024. In questo, l’avvento in panchina di Roberto Martinez ha segnato un passo fondamentale: come ha riportato ‘AS’, il tecnico spagnolo ha creduto da subito in lui non soltanto come simbolo extra-calcistico ma come parte integrante del progetto di rifondazione della rappresentativa lusitana.
Non è un caso che abbia strappato il traguardo di giocatore con più presenze in assoluto in Nazionale, quasi quota 200, o che abbia messo a segno due doppiette pesantissime negli ultimi impegni giocati contro Lichtenstein e Lussemburgo aumentando il record personale di 832 reti. Cristiano Ronaldo è tornato, titolare e protagonista.
Al di là della magra figura fatta dopo aver rimediato il giallo per simulazione, il fuoriclasse portoghese pluripremiato Pallone d’Oro attende i prossimi turni di Qualificazione per proseguire lungo questa importante scia di successi. Il suo scopo è quello di trascinare ancora il Portogallo nelle fasi finali della massima competizione europea per squadre nazionali e chiudere in bellezza – definitivamente – la sua carriera internazionale. Che sia lui il migliore al mondo o meno, poi, è un altro discorso. Perché la contesa con Leo Messi resterà eterna.
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