Dopo il clamoroso sfogo di domenica, il tecnico può ritenere esaurita la sua collaborazione agli Spurs: il futuro è però un’incognita
“Sono vent’anni che non vincono. Sono abituati, non giocano per qualcosa di importante, non vogliono giocare sotto pressione“. Questi i passi della conferenza stampa di Antonio Conte che, subito dopo l’incredibile rimonta subìta col Southampton, hanno praticamente messo la parola fine alla sua avventura come tecnico del Tottenham Hotspur. In Inghilterra non si parla che del possibile esonero immediato del tecnico salentino, attualmene in Italia per un viaggio programmato da tempo.
Al netto di un addio che ormai è inevitabile, tornano in voga tutti i discorsi legati al possibile ritorno in Italia dell’uomo dei tre scudetti consecutivi con la Juve. E dell’ultimo tricolore vinto con l’Inter nella stagione 2020-21. Negli ultimi tempi Conte è stato associato alla Juve – coi tifosi che spingono da tempo per un suo ritorno – alla Roma e financo all’Inter. Per una seconda edizine della sua avventura in nerazzurro che passerebbe inevitabilmente dall’esonero di Simone Inzaghi. La cui permanenza all’Inter è tutt’altro che scontata.
Si sta scatenando il dibattito sul futuro di Conte. Tra chi giura che il ritorno in Italia sia imminente, e chi invece sostiene che il salentino possa provare un’esperienza diversa, si inserisce l’opinione di Davide Chinellato, il giornalista intervenuto a TVPlay, il canale Twitch di Calciomercato.it. “Si sa da un pezzo che Conte non allenerà il Tottenham l’anno prossimo. Sono stato spesso alle sue conferenze stampa, mi sembra che in questo momento per la prima volta voglia mettere la famiglia davanti al resto nella scelta della nuova squadra, tra quello che è successo a lui e quello che è successo a Ventrone e Mihajlovic. Mi sembra scontato che l’anno prossimo sarà in Italia, che voglia allenare a tutti i costi molto meno. Viene da un’avventura al Tottenham che forse è la squadra meno blasonata che ha allenato nella storia recente e forse l’esperienza lo ha un po’ scottato“, ha esordito.
“Non mi stupirebbe se Conte decidesse di prendersi una pausa, anche perché ha dovuto subire un intervento d’emergenza che poi lui ha sottovalutato aggravando la situazione. È venuto a Londra per pensare al calcio 24 ore su 24, sappiamo come vive lui il ruolo da allenatore, ha lasciato la famiglia a Torino, magari penserebbe al calcio 22 ore tornando a casa, ma sicuramente un po’ meno. Non sarei sorpreso quindi se decidesse di fermarsi per un po’“, ha concluso.
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