Il noto giornalista, molto vicino agli affari nerazzurri, ha parlato della stagione della squadra allenata da Simone Inzaghi
In corsa praticamente su tutti i fronti, eppure quasi perennemente al centro di critiche per gli altalenanti risultati in campionato, Simone Inzaghi sta vivendo una stagione che ancora deve emettere le sue sentenze. Archiviata con successo la pratica Supercoppa, il club nerazzurro è in semifinale di Coppa Italia e ad un discreto punto per accedere ai quarti di finale di Champions League. Eppure il clamoroso distacco dal Napoli in classifica, ora di 15 punti, ma fino alla scorsa settimana di 18, pesa come un macigno.
Tra coloro che stanno apprezzando il lavoro del tecnico piacentino c’è sicuramente Tancredi Palmeri, il noto giornalista da sempre molto vicino alle faccende del club di Viale della Liberazione. Intervenuto in diretta ai microfoni di TVPlay, il canale Twitch di Calciomercato.it, Palmeri è andato un po’ controcorrente. Per lo meno rispetto all’opinione dei contestatori dell’ex alleatore della Lazio, che su Twitter e YouTube fanno sentire alta la loro voce di ‘dissenso’.
“Squadra da terzo posto”: il giudizio di Palmeri è netto
“Perchè l’Inter avrebbe dovuto essere considerata la favorita per lo Scudetto? Per me era una squadra da terzo posto. Il mio podio era Milan, Juventus ed Inter. E lo dico guardando le rose. I rossoneri avrebbero dovuto avere una grande crescita sulla carta dopo il mercato. I nerazzurri hanno fatto mezza stagione senza Lukaku e Brozovic. Nessuno poteva immaginare un -15 dal Napoli, ma gli azzurri stanno facendo sfigurare tutti. I bianconeri sono usciti dalla Champions a prescindere dal discorso penalizzazione. Fallirà realmente chi non si qualificherà in Champions, perchè Roma, Milan, Juventus ed Inter hanno l’obbligo di entrare in Champions ma una dovrà fallire per forza”, ha esordito.
“Lukaku è tornato dopo un anno di sosta e dopo aver fatto bene praticamente solo con Conte. C’era poi è la situazione Skriniar da gestire. Il mercato è stato fatto solo sui parametri zero come Mkhitaryan, che però non giocava sempre neanche alla Roma e che ora è diventato, da mezzala, titolare inamovibile. Ora si gioca il posto in leggero vantaggio anche su Brozovic. Nessuno ha obbligato il Milan ad investire tutto su De Ketelaere. In queste condizioni l’Inter non poteva essere la favorita per lo Scudetto. Inzaghi poi ha fatto un lavoro straordinario con Acerbi“, ha concluso.