Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani contro la Lazio.
Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa per analizzare la gara contro la Lazio, in programma domani sera allo stadio Diego Armando Maradona.
Il tecnico dei partenopei a speso parole al miele per il collega biancoceleste Maurizio Sarri, dichiarando che “Sarri è stato un po’ un Masaniello, un capo-popolo nella rivolta del modo di vedere il calcio. Io sceglievo sempre di vedere il Napoli di Sarri. E’ la bellezza del calcio”. Spalletti, alla domanda sull’intervista rilasciata da Victor Osimhen, ha preferito non sbilanciarsi affermando che “vediamo che dicono quelli come Demme che giocano poco. Loro sono calciatori forti, sono persone che hanno disponibilità al lavoro e questo fa la differenza”.
Sul sogno scudetto, che con il passare delle settimane è sempre più vicino, il mister toscano ha affermato che “si gioca tutti per vincere qualcosa. L’obiettivo è arrivare più in là possibile. Poi ci sono anche altre cose che danno soddisfazione. Da un punto di vista mio, non sono di quelli che vincere a tutti i costi e poi l’anno dopo fallire: mi piace collaborare con la società, andare a fare un discorso più corretto, cercando di produrre un lavoro che permettesse di fare un passo alla volta e arrivare ad obiettivi comuni che erano nelle possibilità di quel club”.
Spalletti non ha dubbi: “Si può aprire un ciclo”
Come detto, Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa toccando svariati argomenti, dalla gara contro la Lazio al sogno scudetto.
Per quanto riguarda l’apertura di un ciclo, Spalletti sembra non avere dubbi al riguardo. Il tecnico, infatti ha aggiunto che “le basi sono veramente buone. E’ un gruppo forte e sano, dove c’è roba fresca che può esplodere e durare negli anni. La società è stata brava, Giuntoli è stato bravissimo ad aver individuato questi calciatori qui. Bisogna sempre considerare le possibilità che un presidente attento tiene come riferimento. Aprire un ciclo può succedere perché fuori ci sono ragazzi che hanno giocato poco ma hanno una qualità enorme. Elmas merita di giocare. Non è mai venuto da me, ma se viene e mi chiede cosa fare per giocare io non so che rispondergli. C’è Raspadori che non l’ho mai fatto giocare eppure è il futuro dell’Italia. Su Gaetano scommetto con tutti, Zerbin ha una disponibilità incredibile. Zdedacka avrei voluto farlo giocare in coppa Italia per farvi vedere di che pasta è fatto. Simeone è un altro di questi qui. E ce ne sono ancora: la nostra rosa è profonda come lo sono tutte le altre”.