Il caso Juventus è finito sulla bocca di tutti, come ovvio che sia, così come quel che potrebbe succedere da qui ai prossimi mesi. Gli sviluppi della vicenda potrebbero portare a ulteriori svolte
I 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus sono ormai cosa assodata, al di là di giudizi, ipotesi e commenti più o meno imparziali, a seconda dell’osservatore.
Dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione però la bufera che si è scatenata sui bianconeri non ha scoperchiato solamente quel che riguardava le plusvalenze che “sono un tema comune a tutti gli sport”, ma ha anche posto l’accento sui bilanci della Cortinassa e sulla tanto discussa “manovra stipendi”. L’ospite della diretta odierna tuttavia ha chiarito alcuni punti dal punto di vista legale.
Mattia Grassani, noto avvocato, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it sul canale Tv Play per affrontare nel dettaglio la vicenda Juventus. I temi trattati sono stai i più disparati, così, oltre alle plusvalenze, si è parlato anche di una regolamentazione tardiva (e tuttora inesistente) da parte del sistema.
Partiamo dal presupposto che la giustizia sportiva, la giustizia Figc, fa parte di un sistema che si dota di sue regole e di suoi organi – ha dichiarato l’avvocato in diretta, che poi ha proseguito: “Non deve stupire che lo standard probatorio in ambito sportivo sia più affievolito rispetto alla giustizia ordinaria. Abbiamo squadre come il Genoa retrocesse dalla A alla C per la famosa vicenda della valigetta per la quale a livello penale la Cassazione ha assolto tutti i soggetti coinvolti, tranne il presidente del Genoa di allora. Nel 2006 è accaduta la stessa cosa. Sono due binari che viaggiano paralleli. Il giusto processo in ambito sportivo è sempre rispettato, nell’ambito delle proprie regole. I diritti fondamentali sono da rispettare anche in ambito sportivo. Non griderei allo scandalo”.
Quando è stato interpellato sulla cosiddetta “manovra stipendi”, Grassani ha rilevato precise responasbilità: “Il filone non ancora è stato giudicato dalla Procura Federale. Vedremo prima se la Procura riterrà che ci sia materia per andare a giudizio. Se dovesse deferire, io rilevo come i comportamenti delineati dalla Procura di Torino, che ci fosse una responsabilità dei dirigenti juventini”
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