“La Juventus rappresenta il calcio nazionale”: John Elkann duro contro la sentenza

John Elkann ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Repubblica, a 20 anni esatti dalla morte di Gianni Agnelli.

L’imprenditore John Elkann, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Repubblica a 20 anni dalla scomparsa di Gianni Agnelli, toccando svariati argomenti.

John Elkann a Repubblica
John Elkann-calciomercatonews.com

Ovviamente uno degli argomenti principali è quello legato al caso plusvalenze, che vede coinvolta la Juventus. Elkann, a tal proposito, ha dichiarato che “in questi 100 anni di vita insieme abbiamo attraversato un periodo di grandi soddisfazioni e di grandi difficoltà. Negli ultimi 20 anni la Juventus ha vinto 11 scudetti sul campo, 6 supercoppe italiane, 5 coppe Italia, più i successi delle Women. Il titolo mondiale del 2006 e l’europeo del ’21 sono stati vinti da una Nazionale con forte dorsale juventina. E con la vittoria quest’anno dell’Argentina la Juve è la squadra con più giocatori che hanno conquistato un campionato del mondo“.

John Elkann a Repubblica: “Juventus rappresenta calcio nazionale”

Come detto John Elkann ha parlato al quotidiano Repubblica, soffermandosi sul discorso relativo alle plusvalenze che ha visto la Juventus penalizzata di 15 punti.

John Elkann a Repubblica
John Elkan-calciomercatonews.com

Ha concluso il proprio intervento dando le proprie considerazioni sulla sentenza della Corte Federale d’Appello della FIGC, aggiungendo che “la Juventus è la squadra italiana più amata e seguita: rappresenta il nostro calcio nazionale. L’ingiustizia di questa sentenza è evidente. In molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso. La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della Serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante”.

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