Continuano a tenere banco in queste ore le spinose questioni extra campo che coinvolgono direttamente la Juventus: c’è il nuovo annuncio
Il mondo bianconero è in apprensione per il momento che sta attraversando la Juventus. I capi d’accusa nei confronti della ‘Vecchia Signora’ potrebbero tramutarsi in sanzioni anche molto pesanti nei mesi a venire. Le dimissioni dell’intero CdA – quello nuovo verrà nominato il 18 gennaio – hanno generato un vero e proprio terremoto e ora la FIGC ha deciso di aprire un altro procedimento relativo al tema plusvalenze.
Di questo e non solo ha parlato l’avvocato Antonio d’Atri, intervenuto ai microfoni di ‘Calciomercato.it‘ sul canale Twitch di Tv Play: “Si tratta di un procedimento non troppo usuale. Non è capitato spesso che la giustizia sportiva affrontasse una impugnativa per revocazione ai sensi dell’articolo 63 del codice di giustizia sportiva. E i tempi non saranno rapidi. Parliamo di un’impugnazione soltanto parziale, lo recita il comunicato. Ciò, intanto, implicherà una valutazione preventiva pregiudiziale per quanto concerne l’ammissibilità o meno del ricorso. Una volta ammesso, si aprirà in maniera attiva la discussione“.
L’avvocato continua soffermandosi anche sul caso Karsdorp, per il quale è intervenuto il FifPro (sindacato mondiale dei giocatori) con l’accusa di Mobbing alla Roma: “La dimostrazione del mobbing non è una cosa semplice. È seria, anche se spesso si dà aria alla bocca con questa parola. Dimostrare, però, è complicato. Capisco la strategia anche sotto la matrice sindacale della FifPro. È stato uno step non tanto dovuto, ma lungimirante. Anche qui comunque la tematica è molto delicata. Si potrebbe approdare ad una risoluzione del contratto con in caso un risarcimento, se venisse acclarata una condotta discriminante“.
Caso Juventus, l’annuncio dell’avvocato D’Atri a Tv Play
Infine, parentesi in riferimento agli accordi tra la Juventus e i suoi giocatori per gli stipendi: “Se la procura dovrà dimostrare il dolo per ogni giocatore? Non proprio. Le negoziazioni si firmano in due e anche il giocatore ovviamente sarebbe chiamato a rispondere“.
D’Atri conclude: “Qui c’è un’ulteriore tematica. Un accordo non codificato dal perimetro sportivo e non depositato è suscettibile di ulteriori controlli all’interno del codice di giustizia sportiva“.