La rivoluzione istituzionale avviata dalla Juve potrebbe portare ad un inaspettato doppio ritorno alla Continassa
Si parlava tanto di rivoluzione tecnica, di – almeno prima della serie di sei vittorie consecutive in campionato –possibile esonero di Massimiliano Allegri, di un avvicendamento nella figura del Ds, con l’assalto a Cristiano Giuntoli del Napoli, e invece il terremoto è partito direttamente dall’alto. Dalle alte sfere istituzionali e societarie.
Le dimissioni dell’intero CdA della Juve, Andrea Agnelli compreso, apre degli scenari che irradieranno i propri effetti anche nella sfera tecnica. Quella del campo. Quella sulla quale ci si apprestava ad intervenire da subito, complice la riapetura della finestra di mercato di gennaio. Ora è tutto un punto interrogativo. Ci si chiede chi dirigerà il mercato bianconero, quali saranno le strategie poste in atto, chi sarà il prossimo allenatore della Juve – se ci sarà un cambio a fine anno – e chi rappresenterà il club bianconero in sede istituzionale (già è stato fatto il nome di una leggenda come Alessandro Del Piero).
Già protagonisti della vincente e comune esperienza alla Juve nel triennio 2011-2014, le strade di Antonio Conte e Giuseppe Marotta si son divise dopo che il tecnico salentino ha rassegnato le proprie dimissioni da allenatore dei bianconeri all’alba della stagione 2014/15. Qualche anno dpo, precisamente quattro, anche il dirigente risolse il suo contratto col club juventino, approdando all’Inter, la grande rivale della società torinese. Lì, passati 9 mesi, ecco arrivare ancora Conte a ricostituire il binomio che, nel caso dei nerazzurri, ha portato alla vittoria dello scudetto nella stagione 2020/21.
Considerando che il profilo del tecnico salentino era stato già accostato alla Juve per il prossimo anno – Conte deve decidere se restare al Tottenham, che gli ha offerto un contratto da capogiro – dopo il terremoto societario bianconero la strada per un suo ritorno appare ancor più percorribile. La stessa candidatura di Marotta, non più così in sintonia col presidente Steven Zhang, potrebbe tornare di moda. L’idea di un ‘usato sicuro’, già sperimentata con Allegri ma miseramente fallita, potrebbe essere la prima mossa della nuova classe dirigente della Juve.
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