Gli uomini di Mancini sono apparsi stanchi e poco lucidi nel corso del primo tempo, lieve accenno di ripresa nella seconda metà con l’innesto di Chiesa e Zaniolo; male il centrocampo, che brivido Donnarumma
L’Italia arriva sul manto erboso dello Stadio Ernst Happel di Vienna con un carico di buoni spunti occorsi nella precedente amichevole con l’Albania. In questa occasione, tuttavia, i padroni di casa dell’Austria si presentano con individualità di spicco sul panorama calcistico europeo, desiderosi di fare risultato contro una Nazionale ancora lontana dai fasti dell’Europeo.
La gara si apre con una discreta vivacità ma al 6′ sono proprio gli austriaci a fare la voce grossa con il solito Arnautovic – già conoscenza della Serie A, con la maglia del Bologna – che serve Schlager, punitore di Donnarumma. L’Austria prende il pallino del gioco, mentre gli uomini di Mancini sembrano in panne: faticano a mantenere il possesso, con un centrocampo apparentemente fragile nonostante due pezzi grossi come Verratti e Barella. I padroni di casa sfruttano molto anche le fasce, cogliendo spesso di sorpresa gli esterni Dimarco e Di Lorenzo. Al 30′ è palo di Aramu dopo un brutto errore di disimpegno da parte di Acerbi, ma è al 35′ che la chiudono con un calcio di punizione potentissimo ad opera del capitano David Alaba: qui Donnarumma ha un pizzico di colpa per non essere intervenuto con decisione sul pallone, che infine si insacca sotto la traversa.
Vago accenno di reazione nella ripresa, Chiesa e Zaniolo essenziali
Nella ripresa è tempo di cambi per Mancini: riecco Chiesa e Zaniolo, poi spazio a Pessina e nuova chance per il baby Scalvini. Nonostante qualche altro momento di incertezza e di pressione avversaria, l’Italia sembra ritrovare un minimo di ritmo. Gli innesti freschi dimostrano il loro valore, specialmente l’esterno bianconero. Al 72′ occasionassima per Raspadori, servito da Verratti; poi ancora Chiesa all’80’. Nulla da rimarcare nei minuti finali, a parte l’esordio di Miretti.