Non è un momento semplice per la Juventus che deve fronteggiare anche le polemiche riguardo all’inchiesta per le plusvalenze
In casa Juventus è tempo di pensare alla sfida cruciale contro il Benfica. Serviranno i tre punti per mantenere viva la speranza di qualificarsi agli ottavi di Champions League: tra i pensieri dei vertici bianconeri c’è, però, anche altro. A prendere la parola, ai microfoni di ‘Radio Radio’ è stato Tony Damascelli.
Il noto giornalista ha voluto dire la sua sull’ indagine riguardo alle presunte plusvalenze che hanno coinvolto la Juventus. Damascelli si è esposto parlando, tra l’altro, di dimissioni: ecco il suo intervento.
“Richiesta di arresti domiciliari per Agnelli? La Procura ha presentato appello e questo non ha tempi di mesi o anni, ma di giorni, al massimo settimane. O il Cda si dimette immediatamente per non reiterare il reato con il terzo bilancio o vanno a oltranza, come è stato per altri fatti dalla Superlega alla minaccia di portare in tribunale Deloitte o Consob. A questo punto dovrebbe intervenire l’azionista di riferimento, Exor”. Damascelli ha chiarito quella che pare essere la posizione nella vicenda: “È una situazione disperata, io sono garantista e credo che la Juve possa dimostrare la propria tesi dimostrando alla Procura che le accuse sono infondate. Questo sarà il dibattito in Tribunale, poi si scateneranno tutti sul fatto che la Juve vada condannata, mandata in B o in C, ma questo non c’entra niente. Paratici ha responsabilità nette e definite, ma non si muoveva da solo. Ho sempre sostenuto che c’è chi firma“.
Il giornalista lancia l’allarme: “Qualcuno sta giocando col fuoco, stasera probabilmente i dirigenti della Juve chiederanno di non avere domande sul tema. Ma chi si presenterà? Il Ceo, l’ad, il vicepresidente? È una situazione drammatica, terribile. Mi sarei aspettato un comunicato da parte del responsabile della comunicazione, oggi la Juve è esposta alla vergogna. La Juve è un grande club che fa parte di un gruppo prestigioso, una famiglia importante per la storia imprenditoriale italiana, tutto questo esplode. Ma non è un’esplosione imprevista. Da tempo diciamo di fare attenzione”.
Damascelli torna a parlare, poi, di possibili e clamorose dimissioni: “La Juve non ha più aria. C’è da mettersi le mani nei capelli. Io non andrei a dormire tranquillo. Mi aspetto una presa di posizione del club, dell’azionista di riferimento. Le alternative sono due: dimissioni di tutto il Cda oppure guerra a oltranza, che non serve a niente”.
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