La Juventus torna a sorridere con una buona prestazione complessiva, nonostante un primo tempo in cui avrebbe potuto fare certamente di più. A segno Kostic, Vlahovic e Milik
In una monotona cornice dell’Allianz Stadium, solitamente gremito di tifosi al seguito dei propri beniamini, la Juventus a caccia di risposte e risultati ospita un Bologna che non ha iniziato nel migliore dei modi questa stagione, neppure dopo il cambio di panchina ora in mano a Tiago Motta.
Il primo tempo della gara mostra tutti i limiti di entrambe le formazioni in campo, con un sostanziale equilibrio che pende leggermente verso i padroni di casa per il numero più elevato di occasioni da rete avute. Un solo squillo davanti è dato da Kostic con una bella cavalcata all’interno della zona sinistra dell’area di rigore: Skorupski non può nulla sul tiro ad incrociare lungo il palo opposto, padroni di casa in vantaggio per 1-0 al 24′. Da segnalare la ghiotta occasione per Milik, ma stavolta il portiere del Bologna si fa trovare pronto e reattivo sulla respinta. Fronte ospiti, Lykogiannis calcia alto di un pelo sopra la traversa su punizione: brivido Juve, ma nulla di serio. Termina qui la prima metà.
Due gol in pochi minuti, ecco la Juve che piace ad Allegri
Nella ripresa si percepisce subito una Juventus più aggressiva, determinata e vogliosa di blindare il risultato maturato con qualche accenno di fatica. Al 51′ bello spunto di Kostic per il compagno di reparto Milik che tuttavia spara alto. Poco dopo, minuto 59, giunge il raddoppio bianconero: cross lungo e teso di McKennie dalla destra a scavalcare la difesa del Bologna, poi Vlahovic ad incornare il pallone. Dopo una serie di sostituzioni ambo i lati, i padroni di casa non resistono alla tentazione di chiudere la partita. Al 62′ assist di Cuadrado per Milik che di sinistro al volo sfonda la porta, appena sotto la traversa: è 3-0! Appena cinque minuti dopo è Vlahovic a divorarsi il poker con un pallonetto che non trova lo specchio, era tutto solo. Timida ed inefficace la reazione del Bologna che deve dunque soccombere agli uomini di Allegri in una prestazione a tinte più chiare che scure. Qualcosa, forse, sta maturando nella mentalità e nell’approccio.