Una volta chiusa la finestra di mercato il direttore Maldini dovrà fare di tutto per sciogliere due nodi estremamente ingarbugliati sulla questione rinnovi
La tensione sale col passare delle ore, man mano che ci si avvicina allo scoccare delle 20 quando si chiuderà (almeno parzialmente) la finestra estiva di calciomercato. Nelle passate settimane sono entrate ventate d’aria fresca, ma non per tutti: c’è qualche club che ha sofferto un po’ di calore di troppo e altri che sono rimasti piuttosto indifferenti.
Nel caso del Milan, il tecnico Pioli può dirsi soddisfatto: gli innesti di Thiaw, De Ketelaere, Origi e Adli sono soltanto alcuni dei volti nuovi per questa stagione sportiva, senza contare neppure i rientri dai prestiti. Ma il lavoro della dirigenza rossonera non finirà oggi. Ci sono infatti ancora un paio di questioni importanti da risolvere, dei veri e propri ‘problemi’ che andrebbero a penalizzare il valore e la qualità della rosa nell’imminente futuro.
Questione rinnovi, Maldini alle prese con Leao e Bennacer
Il primo intoppo, nonché il più urgente in assoluto, riguarda il rinnovo di Rafael Leao. L’esterno d’attacco è stato tediato a fondo dal Chelsea, come riportano le fonti inglesi, senza tuttavia mai essere impensierito seriamente dalle loro proposte. Per il Milan è un pezzo da novanta, uno che svolta le partite. E per questo motivo c’è tutto l’interesse di discutere quanto prima delle condizioni necessarie affinché possa restare in rossonero ancora per molto. Si parlerà di cifre importanti, certo, ma nonostante questo nessuno ha la certezza che le offerte a nove cifre dalle ricche big europee non riescano a mettere in apprensione Maldini.
Il secondo, invece, è relativo al rinnovo di Ismael Bennacer. Il centrocampista aveva ricevuto una prima bozza nelle passate settimane, all’interno della quale era presente la promessa di raddoppiargli l’ingaggio attualmente percepito. L’idea non è stata tuttavia granché gradita, dal momento che la sua entourage si aspettava almeno il triplo sulla scia di Theo Hernandez (4,5 milioni). Il gap da colmare è tanto, ma c’è altrettanto tempo per limare i dettagli. Da valutare, inoltre, la possibilità di riduzione o eliminazione della clausola rescissoria da 50 milioni che pende sul suo contratto