Le prime dichiarazioni del centravanti argentino come nuovo giocatore del Napoli, sulla scia della lunga tradizione del club per il calcio sudamericano a strisce biancocelesti
Diego Simeone ha fatto tanta gavetta prima di mettere piede in una grande realtà del calcio italiano e non si tratta di una realtà qualunque, tantomeno scelta per caso. Il Napoli detiene una lunga tradizione per il calcio sudamericano, in particolar modo quello argentino di cui Maradona è stato il più grande rappresentante.
“Per me è un onore ed una responsabilità sapere che tanti altri calciatori argentini hanno giocato qui. Ho sempre desiderato una realtà come questa, ora tocca a me dimostrare quanto valgo”, apre Simeone nella conferenza stampa di presentazione a lui dedicata. “Ho avuto modo di fare tanta esperienza in Italia, sono cresciuto e ho ancora margine di miglioramento. A 27 anni so quanto posso offrire. Ho sempre dato tutto e continuerò a farlo, lottando per i compagni e per la squadra”, aggiunge con orgoglio.
“Delle tante offerte ricevute”, incalza, “avevo un solo obiettivo in testa: essere un calciatore del Napoli. Mio padre, in un messaggio, mi ha scritto che tutti gli argentini guardavano il Napoli di Maradona. Era un sogno per ciascuno di loro. Una cosa meravigliosa, soprattutto se detta da mio padre. Mi sono commosso, sono davvero contento”.
Quanto al suo livello di preparazione e l’inserimento nelle tattiche di Spalletti, Simeone junior non la manda a dire: “Mi sono allenato tantissimo e sto bene fisicamente. In amichevole ho provato sensazioni positive, ora c’è da lavorare per entrare nelle dinamiche di squadra. C’è da comprendere a fondo il modulo di gioco, ma so di trovarmi accanto a calciatori bravi e di qualità. Posso far bene anche con la presenza di Osimhen, sono a completa disposizione”.
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