Il futuro di Mauro Icardi continua a essere una vera e propria incognita. Un mese per la svolta dell’argentino
Il futuro di Mauro Icardi resta un incognito. E manca un mese alla fine del mercato: 32 giorni per l’esattezza. Probabilmente, però, siamo dentro all’ultimo miglio che farà entrare nel vivo la faccenda e darà la definitiva soluzione sulla maglia che l’attaccante argentino vestirà nella prossima stagione. Icardi fa parte del gruppo di giocatori che pur essendo comunque partiti per la tournée in Giappone del Psg è forse il capofila della voce esuberi. Nel senso che da due stagioni (questa sarebbe la terza) Maurito è scivolato nelle retrovie delle preferenze dei tecnici eh si sono alternato sulla panchina dei francesi.
Adesso la sua posizione si è quasi cristallizzata: forse anche per volontà del giocatore stesso, che ha deciso di aspettare di capire quello che avverrà al Psg, se davvero gli verrà formalmente comunicato di trovarsi una squadra: cosa che in effetti finora nessuno gli ha detto in modo chiaro, anche se a tutti (giocatore compreso) è chiarissimo. Ma inevitabilmente agosto porterà consiglio a tutti. E forse farà uscire allo scoperto qualche pretendente, frenato dall’ingaggio di Icardi.
Già, perché questo è il nodo non da poco quando sei sotto contratto con il Psg. E per Maurito, che lo sarà per altri due anni, parliamo di circa 9 milioni a stagione. A Parigi vendere è diventato un imperativo e, con certi numeri, la partecipazione all’ingaggio diventa inevitabile. E’ l’ultimo scoglio della trattativa con la Roma per Wijnaldum, per esempio.
Finora sono state due le situazioni possibili, mai decollate, rimaste sempre a livello di sondaggio orientativo per capire se affondare. Nel caso del Wolverhampton nemmeno quello: nel senso che è stato il Psg a chiedere una mano a Jorge Mendes, per capire se nel club suo “amico” ci fosse il modo di creare i presupposti per l’operazione Icardi in Premier. Bene, pare che tra Parigi e Wolverhampton Maurito abbia stoppati tutti facendo capire che preferiva (gli si può dare torto?) la Tour Eiffel.
Poi è stato Adriano Galliani con il suo Monza ad affacciarsi. E lì il lavoro è diventato più strutturato, è stata coinvolta anche Wanda Nara, si è parlato di calcio e di tv. Ma niente, ad un certo punto l’attesa di Icardi nello sciogliere la sua riserva è diventata lo spazio dove si è insinuata qualche riflessione in più dello stesso Galliani. Qualcuno ha anche sussurrato (nessuna trattativa, però) che solo uno come José Mourinho avrebbe potuto agire sulle motivazioni di Icardi e risvegliarle.
Adesso c’è il tempo che resta, questi fatidici 32 giorni. La soluzione arriverà, questo è il sentimento comune: ed è molto probabile che si debba arrivare a metà agosto, o magari sul filo di lana. Quando viaggiano certi ingaggi un mese in meno è oro per chi compra. Lo stesso Icardi se ha ancora gli stimoli giusti dentro di sé, dovrà dare il suo segnale. E accettare una strada che non solo lo porti dentro il futuro ma glielo ridia un futuro. Perché lui segnava a grappoli fino a tre anni fa che non sono una vita. Ma poi il calcio sa anche dimenticare del tutto e la sensazione è che Maurito danzi pericolosamente sulla linea di confine tra uno scampolo di nuova gloria e l’oblio calcistico.
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