Il PSG ha aperto ad una soluzione conveniente per la Roma ma c’è da limare un dettaglio estremamente importante sul fronte ingaggio del centrocampista
Per la Roma non è febbre da sabato sera, ma febbre da campionato stellare. La dirigenza giallorossa sta investendo ogni briciolo di energia per garantire a Mourinho tutti i mezzi necessari per ben figurare in questa stagione. Dopo la conferma sulla permanenza di Zaniolo e l’innesto di Dybala, presentato in via ufficiale proprio ieri sera infanzia a fiumi di tifosi sbandieranti, potrebbe giungere presto l’ennesimo rinforzo di caratura internazionale.
Georgino Wijnaldum ha dato il consenso al suo trasferimento già da tempo, ma è da poco che il Paris Saint-Germain ha aperto ad una soluzione che potrebbe divenire definitiva per la Roma. Si tratta infatti di un prestito con diritto di riscatto intorno ai 10 milioni di euro, vincolato tuttavia al discorso presenze che lo farebbe tramutare in obbligatorio. Fin qui nulla di eclatante, considerata la modalità con cui il tutto dovrebbe avvenire. Il problema di fondo, tuttavia, sta nell’ingaggio.
Il PSG non ha alcuna intenzione di stipendiare il proprio tesserato per intero nell’intero arco stagionale ma al contrario chiede che sia la Roma a farlo. I giallorossi, dal canto loro, preferirebbero trovare un compromesso: distribuire in modo equo il peso dell’ingaggio, in un pari 50%. Intanto il calciatore ha espresso la sua volontà di ridursi il compenso a 7 milioni di euro per agevolare la trattativa.
Calciomercato, Wijnaldum vicinissimo alla Roma ma che fatica
Trattare con il PSG non è mai semplice. Nonostante si tratti di una delle superpotenze del calcio mondiale, non è dedita a fare sconti a nessuno. Wijnaldum sarà della Roma alle loro condizioni, altrimenti il calciatore prenderà un’altra strada. Fortunatamente la dirigenza della Roma è determinata e resiliente per costituzione, con Tiago Pinto che ha aggiunto un po’ di brio in più. Il dirigente spingerà per la conclusione positiva dell’operazione, così da poter sfruttare anche il Decreto Crescita al secondo anno in seguito al riscatto.