In vista della sostituzione del partente de Ligt, la Juve prova il colpaccio Oltremanica offrendo uno dei suoi giocatori in esubero
Dopo una telenovela sviluppatasi sotterraneamente per mesi – leggi qui le nostre anticipazioni – ed esplosa negli ultimi giorni con la definizione dell’affare che porterà Matthijs de Ligt alla corte di Nagelsmann al Bayern Monaco, la Juve si è messa ancor di più a caccia di un colpo per il reparto arretrato. Già in lizza con l’Inter per l’ambitissimo Gleison Bremer, la dirigenza bianconera sogna il grande colpo nel mercato della Premier League.
Nel mirino, ormai da settimane, è finito un difensore brasiliano, di piede mancino, che nelle intenzioni del tecnico Allegri potrebbe rappresentare, oltre che un ottimo sostituto del partente difensore olandese, anche l’erede di quel Giorgio Chiellini che già manca nello scacchiere tattico bianconero. La valutazione non è certo delle più basse – il club inglese chiede qualcosa come 50 milioni- ma la Juve avrebbe pensato ad una parziale contropartita. Un giocatore già seguito dalla società britannica: ad un certo punto, nello scorso gennaio, l’affare sembrava in dirittura d’arrivo. Poi è saltato tutto.
La Juve preme per Gabriel Magalhães, l’Arsenal rifiuta lo scambio
Il brasiliano Arthur Melo, nonostante le dverse chances concessegli dal tecnico bianconero nella seconda parte della scorsa stagione, proprio non ha convinto. Approfittando della stima che nei suoi confronti nutre l’omologo all’Arsenal Mikel Arteta, l’allenatore toscano avrebbe rotto gli indugi mettendo sul piatto il suo cartellino. La strategia per arrivare a Gabriel Magalhães è dunque tracciata: Arthur e soldi per portare l’assalto definitivo al talentuoso centrale verdeoro. La dirigenza bianconera non ha però fatto i conti con la (quasi) totale irremovibilità dei Gunners.
Secondo le ultime indiscrezioni infatti, la proposta non sarebbe stata ritenuta sufficiente. Il difensore è ritentuo da Arteta una pedina assolutamente fondamentale, non ‘scambiabile’ con ipotetiche contropartite tecniche – per quanto gradite, almeno parzialmente – ma solo a fronte di un’offerta cash non inferiore ai già citati 50 milioni. La strada per Gabriel si fa dunque tortuosa: Cherubini e soci devono mettere in piedi un piano alternativo se vogliono strappare il big all’Arsenal.