Ancora in fase di definizione il futuro del difensore ex Milan appeso ad un filo tra il sogno Lazio e le avance dalla Premier League
A tirarla troppo la corda può spezzarsi. La sensazione che si ha è che tra la Lazio e Romagnoli sia stata coperta una distanza che era ampia, ma ora che restano da fare gli ultimi metri il club biancoceleste stia agendo con un senso di sicurezza che può diventare pericoloso.
Si sa che il difensore ormai libero dal Milan voglia giocare a Roma e con la squadra del cuore da quando era bambino (anche se i suoi trascorsi giovanili sono stati alla Roma e l’esordio in Serie A è arrivato proprio in giallorosso con Zdenek Zeman in panchina). Ma si sa anche che ogni giocatore ha parametri economici ideali con cui rapportarsi. E se pure le ultime due stagioni del difensore centrale rossonero non siano state esattamente a pieno regime (30 presenze nel 2020-2021, 26 in quella appena conclusa), parliamo del capitano del Milan che arrivando da giocatore svincolato risponde a certe regole del gioco. Non scritte ma vigenti.
Si sa anche che al presidente Lotito certi bracci di ferro non piacciano troppo ed ecco perché bisogna tenere le antenne dritte e capire come finirà la storia di Romagnoli questa estate: se alla Lazio, dove direbbe il cuore, o altrove. Non è più tempo di ingaggi faraonici, Romagnoli al Milan aveva uno stipendio da 5 milioni e mezzo e sa che quella cifra oggi è un po’ “fuori mercato”: la Lazio si è spinta dopo incontri e contatti a 2,8, sembra che manchi quel mezzo milione che non è distanza siderale, ma in qualche modo andrà colmata per arrivare al fatidico sì.
C’è una offerta dal Fulham (e anche un’altra rivale) in Premier League che quel mezzo milione in più lo avrebbe anche abbondantemente superato. È lì, ferma, ma comincia a fermentare. Per essere chiari Romagnoli se avesse l’offerta giusta della Lazio non starebbe a guardare ai quasi 4 milioni inglesi. Ma serve il passo decisivo che ancora da Formello non è arrivato. E bisogna fare attenzione a come il mercato viva di fibrillazioni improvvise per cui a fronte di cessioni che non erano così calde (solo un esempio, De Ligt via dalla Juventus) si possano innescare giri e opportunità che ora magari restano sotto traccia.
Ultimo nodo, Acerbi: la sensazione è che la Lazio voglia aspettare l’uscita del Leone per poi dare l’affondo all’operazione Romagnoli. Ragionamento che può starci, scelta anche plausibile guardando ai bilanci: ma ugualmente rischiosa, perché l’uscita del difensore centrale biancoceleste non sembrerebbe data così a stretto giro e Romagnoli tendenzialmente punterebbe ad andare in ritiro con la sua nuova squadra. O ad arrivare subito dopo. Insomma ci sono 10 giorni probabilmente cruciali, che la Lazio dovrà decidere come sfruttare per non perdere il terreno conquistato fino a 15 giorni fa, più o meno il più recente contatto telefonico con l’ultimo rilancio.
Giorgio Alesse
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