Un giocatore già di proprietà Milan, ma che non ha mai vestito la casacca rossonera, potrebbe tornare stavolta per giocare
Chi l’ha detto che un giocatore, acquistato da giovanssimo e poi dirottato in prestito da una parte all’altra – e nel frattempo divenuto ‘grande’ e forte – non possa tornare utile qualche anno dopo? I cavalli di ritorno spesso non funzionano, dice qualcuno. Ma in questo caso, consiserando che il suddetto non ha mai vestito la maglia rossonera, la statistica può tranquillamente lasciare il posto all’utilità tecnica. Che è fuori discussione.
Nello specifico il nativo di Monza, che prima nel Verona e poi nell’Atalanta è cresciuto esponenzialmente, nel frattempo ha guadagnato la stima del ct Roberto Mancini. Che lo ha convocato ad Euro2020 venendo ripagato anche con un gol. Il profilo in oggetto, Matteo Pessina, starebbe ora sul punto di tornare in orbita Milan. La politica di smobilitazione che si respira a Bergamo potrebbe fare il gioco della dirigenza rossonera, che avrebbe già in mente la strategia da adottare per convincere il club orobico.
Milan, torna di moda Pessina: ecco la contropartita
Il classe ’97, sul quale il Milan vanta ancora il 50% della plusvalenza in caso di cessione prima della 100esima presenza con l’Atalanta, potrebbe tornare a Milano. Stavolta per giocare. La possibilità di essere utile nelle rotazioni offensive di Stefano Pioli ha spinto il Dt Paolo Maldini a farsi avanti con la dirigenza bergamasca. L’idea è quella di mettere sul piatto Lorenzo Colombo, giovane bomber che nella scorsa stagione ha militato in prestito nella Spal. Consiserando che non si placano le indiscrezioni su una possibile partenza di Zapata o Muriel, il baby centravanti potrebbe davvero far comodo a Gasperini.
Ovviamente la dirigenza meneghina metterebbe sul piatto anche un conguaglio cash per rendere tutto più accettabile per l’Atalanta, ma l’affare resta, per lo meno ora, di non facile riuscita. Se non altro perchè la nuova proprietà deve ancora stabilire col tecnico di Grugliasco la strada da intraprendere in una stagione che, per la prima volta dal 2016, vedrà la Dea fuori dalle Coppe europee.