Il momento ‘no’ del serbo è oggetto di dibattito anche in vista della finale di Coppa Italia contro l’Inter: avvertimento ad Allegri
La doppia sostituzione subìta nelle ultime due partite ha lasciato il segno. Da quando è arrivato alla Juve, questo è il momento peggiore per Dusan Vlahovic, a secco da 4 gare e messo in discussione dal tecnico Allegri. Già investito dalle critiche quando, in occasione del match casalingo col Venezia, ha sostituito l’ex Fiorentina con Giorgio Chiellini, l’apice delle proteste è arrivato in seguito alla gara di Marassi contro il Genoa, quando lo slavo ha lasciato il campo al 74′ per far spazio ad Alvaro Morata.
L’attaccante è sembrato triste, più che arrabbiato. Il feeling con Allegri non è certo al top in questo momento, e tutti si chiedono se in vista della finale di Coppa Italia le cose potrebbero cambiare. Considerando il giudizio che altre volte è stato dato sulla carenza di coraggio e di idee offensive nelle idee tattiche del tecnico toscano, regna il pessimismo. Per lo meno questo traspare dalle parole di un noto opinionista, intervenuto ai microfoni di ‘Radio Radio’ alla vigilia della Finalissima dell’Olimpico.
Allegri, arriva la doppia stoccata
“Mi aspetto una partita molto difensiva da parte della Juventus: Allegri non è capace di giocare diversamente anche se l’unica che ha giocato in maniera diversa è quella con l’Inter in campionato“, ha esordito Furio Focolari ai microfoni dell’emittente radiofonica. “Contro i nerazzurri all’Allianz Stadium giocò una partita migliore, ma ha fatto un solo tiro in porta. La Juve non sa attaccare, per questo sta quasi rovinando Vlahovic. Non voglio vedere la sua faccia come l’ho vista l’ultima volta in panchina, dove si dice che abbia addirittura pianto”, ha concluso.
Una cosa appare certa: al di là di come finirà l’ultimo atto della Coppa Nazionale, c’è da recuperare una sintonia che sarà decisiva in vista della prossima stagione. Quando la Juve avrà bisogno del miglior Vlahovic– messo nelle migliori condizioni per nuocere – se vuole davvero riprendersi il titolo di Regina d’Italia. E non solo.