Le dure parole dell’editorialista contro il tecnico della Juventus, Allegri, sulle carenze di squadra e il suo ruolo da ‘privilegiato’ nel progetto bianconero
Nella rubrica gestita su ‘Radio Radio‘, Tony Damascelli non ha risparmiato neppure a questo giro le critiche rivolte all’operato dell’allenatore della Juventus, Max Allegri.
Già qualche settimana fa, infatti, l’editorialista aveva puntato il dito sui numerosi errori che la dirigenza bianconera aveva commesso in fase di preparazione ad una stagione che sarebbe dovuta terminare diversamente, stando a quelle che erano le previsioni iniziali. Il ballottaggio tra il terzo ed il quarto posto in classifica, seppur garante della qualificazione alla prossima Champions League, risulta insoddisfacente per molti. L’obiettivo principale, superfluo da specificare, era lo Scudetto.
“Contro il Venezia la Juventus ha fatto l’ennesima balorda partita di questa stagione, senza creare gioco. A tessere i fili c’è un allenatore in panchina (Allegri, ndr) che ha il contratto congelato per i prossimi tre anni ed è in pieno narcisismo professionale” rivela Damascelli. Un’accusa pesante, questa, che minerebbe il lavoro svolto sinora ed inciterebbe ad una revisione totale delle fondamenta poste. Ed effettivamente, contro una piccola realtà come quella veneta, la squadra più titolata d’Italia ha rischiato qualcosa di troppo in diversi momenti. Il tutto contornato da un possesso scarno, in equilibrio sostanziale con l’avversaria.
Allegri e la strada del ‘privilegiato’, secondo Damascelli
Il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus dopo la sequenza temporale di Sarri e Pirlo è stato, per Damascelli, il momento in cui hanno iniziato a definirsi i suoi privilegi all’interno del circuito bianconero. Quello clou è arrivato adesso, con l’accontentarsi di un aspro quarto posto. In passato un risultato simile avrebbe costretto un allenatore ad allontanarsi dalla panchina per essere poi sostituito con l’avvento della nuova stagione sportiva.
Andrea Scisci