Gravina si espone contro la guerra e racconta il ritorno di De Zerbi dall’Ucraina: risposta anche alla Superlega
Anche il mondo del calcio si è esposto contro la Russia in merito alla guerra in Ucraina. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha parlato al ‘Corriere della Sera’ sulle iniziative che il calcio intende intraprendere.
“Il calcio è un fenomeno di aggregazione sociale formidabile, basti considerare che abbiamo 211 Federazioni contro i 193 Paesi associati all’Onu. Ci siamo mossi compatti e coerenti, urlando a gran voce il nostro no alla guerra. Abbiamo subito deciso di far cominciare le partite dei campionati con cinque minuti di ritardo. Una piccola testimonianza, non l’unica. Adesso stiamo lavorando su altre iniziative: non è solo una guerra contro un popolo perché tutti ne siamo coinvolti”.
Gravina ha menzionato anche la UEFA: “Ceferin si è mosso in fretta e bene. Abbiamo organizzato tre Comitati esecutivi straordinari, dando risposte veloci e concrete. La Fifa, invece, aspettava un segnale dal Cio. Nel 2022 le divergenze bisogna risolverle con il dialogo e non con le armi. Ma sono contrario a fughe in avanti, come quella della Polonia. Ceferin non apprezza gli interventi singoli, dobbiamo muoverci uniti e coordinati”.
Un pensiero anche su Roberto De Zerbi: “L’ho conosciuto ai tempi in cui ero presidente della Lega Pro e lui allenava il Foggia. L’ho chiamato appena saputo dell’invasione russa e ho capito quanto grave fosse la situazione. Così mi sono confrontato con il presidente dell’Uefa, che in questa vicenda ha confermato di avere grande carisma, di essere un vero leader. Non è stata un’impresa facile far uscire Roberto e il suo staff dall’Ucraina.
Ho vissuto momenti di angoscia: pensate che sono partiti dall’albergo scortati, ma durante il coprifuoco e hanno dovuto viaggiare in treno prima di prendere il charter. Quando De Zerbi, oltrepassato il confine, mi ha mandato un vocale ho avuto un’esplosione di gioia”.
Gravina è intervenuto anche sulla Superlega: “La nostra posizione non cambia: è la risposta sbagliata a un problema reale. In questo momento si sente un gran bisogno di unità e non di ulteriori divisioni”. Sui playoff della nazionale di Mancini invece: “Purtroppo ci siamo complicati la vita da soli. Però ho fiducia. Non posso pensare che la Nazionale capace di arrivare sul tetto d’Europa abbia smarrito il senso dell’essere squadra. Mancini, con il nostro aiuto, sarà bravo a centrare un’altra impresa. Chiedo entusiasmo e positività. Così ci vedremo tutti in Qatar”.
Gravina risponde anche sulla questione relativa alla Lega Serie A: “Tensioni ce ne sono sempre state, ma finiscono con indebolire la leadership. Chi urla non è e non può essere un leader. Spero che la Lega sia in grado di darsi in fretta un presidente forte, capace di fare sintesi e che permetta al calcio italiano di recuperare il gap esistente con gli altri Paesi. Chiedo più rispetto per la FIGC”.
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