Dusan Vlahovic è pronto a esordire con la maglia della Juventus: andiamo ad analizzare tatticamente l’ingresso del centravanti serbo nel motore della squadra di Allegri
E’ stato forse il colpo più sensazionale della finestra di calciomercato invernale europea: stiamo parlando di Dusan Vlahovic che si è trasferito dalla Fiorentina di Vincenzo Italiano alla Juventus di Massimiliano Allegri.
Il centravanti serbo è pronto a stravolgere l’aspetto tattico della squadra piemontese che ora ha a disposizione un vero e proprio centravanti di ruolo. Chi migliorerà dalla presenza di Vlahovic e chi invece potrebbe andare in difficoltà? Lo scopriamo insieme.
Il primo nome sul quale fare particolare attenzione è quello di Paulo Dybala. Il giocatore argentino, slegato da particolari obblighi di movimento offensivi, vista la presenza di Vlahovic, potrebbe agire più liberamente su tutto il fronte del campo e, potenzialmente, potrebbe migliorare le sue prestazioni e anche la quota dei suoi assist. Discorso differente per le marcature e, soprattutto, per i rigori: anche il serbo infatti calcia i tiri dagli undici metri e vedremo chi sarà il tiratore designato da Allegri.
Per affrontare invece il discorso relativo a Moise Kean e Alvaro Morata dobbiamo analizzare quello che sarà il modulo della Juventus. Verosimilmente Allegri potrebbe schierare tre tipi di formazione: 4-4-2; 4-2-3-1; 4-3-3. In tutti i casi Dybala e Vlahovic saranno i titolari e ciò porterebbe, nella prima ipotesi, la panchina per Kean e Morata, mentre per i due casi seguenti il giocatore spagnolo in particolare potrebbe agire da esterno sinistro con un ruolo simile a quello che fu di Mario Mandzukic, proprio nella prima era di Massimiliano Allegri alla Vecchia Signora.
E ora forse il tema tattico più curioso, come influirà la presenza di Vlahovic sull’altro nuovo acquisto in casa Juventus, Denis Zakaria. Sicuramente lo svizzero, vista la trazione offensiva che verosimilmente assumerà la squadra di Allegri con la presenza del serbo, di Dybala e probabilmente delle ali, è chiamato principalmente a svolgere un lavoro di frangiflutti e di filtro fra la difesa e il centrocampo. Una sorta di collante fra i reparti, fondamentale per non far sbilanciare l’undici di Allegri.
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