Il tecnico dei nerazzurri Simone Inzaghi ha approfittato di un divertente gioco sottopostogli da La Gazzetta dello Sport per parlare di alcuni suoi calciatori
A Natale siamo tutti più buoni, dice il vecchio adagio. E certamente, complice anche lo straordinario momento della squadra nerazzurra, lo è anche Simone Inzaghi, in vena di complimenti per tutti i suoi giocatori. L’allenatore della Beneamata si è lasciato andare a più di un giudizio lusinghiero nell’ambito di un video girato a ‘Casa Gazzetta’.
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All’ex tecnico della Lazio sono state mostrate delle figurine raffiguranti alcuni suoi giocatori in istantanee scattate anni ed anni fa. Inzaghi ha riconosciuto i vari soggetti esprimendo per ognuno il suo bilancio dopo 4 mesi di impegni ufficiali in maglia nerazzurra.
“Grandissimo giocatore ma anche grandissime qualità come ragazzo, lo dimostra il rinnovo di contratto”, ha detto Inzaghi a proposito di Nicolò Barella. “Diventerà una bandiera dell’Inter perché sente la maglia dell’Inter addosso. Ha una grandissima disponibilità verso tutti, verso noi dello staff. Sono molto contento di allenarlo”. Su Lautaro Martinez, altro giocatore fresco di rinnovo, il tono degli elogi è il medesimo: “È un giocatore completo, sente le responsabilità. Sa di essere uno dei leader di questa Inter. Ha fatto un girone d’andata molto importante, undici gol. Dà sempre tutto in campo, si arrabbia se viene tolto prima o se non è impiegato dall’inizio. In campo per me è Toro o Lauti, all’inizio lo chiamavo Lauto. Poi ho capito che era meglio Lauti”.
“Hakan è il giocatore che quando è successo quello che è successo con Eriksen, dopo un paio di giorni con Ausilio e Marotta abbiamo pensato subito a lui. Ricordo che ero in vacanza tre giorni a Ponza con degli amici, moglie e figli. È stato più il tempo che sono stato al telefono con Hakan che con i miei familiari, ma in quel momento era il giocatore ideale per il mio modo di vedere calcio e per sostituire Eriksen nella nostra Inter e nella mia testa. Abbina quantità e qualità, è normale che anche lui ha avuto bisogno di inserimenti ma la forza di questa Inter è il gruppo: ha trovato uno spogliatoio che l’ha accolto nel migliore dei modi”. La chiosa è arrivata su Edin Dzeko: “Quando è successa la questione Lukaku il primo nome che ho fatto al direttore dopo 5’ è stato quello di Edin. Mi hanno risposto che con loro sfondavo una porta aperta. È un giocatore che conoscevo già bene per averlo affrontato nei derby a Roma: è sempre stato uno dei più forti del nostro campionato”, ha concluso il tecnico.
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