Oltre ai problemi di campo, il club bianconero deve fare i conti con le possibili conseguenze dell’inchiesta sulle plusvalenze e sul falso in bilancio: il Codacons prende posizione
Nonostante alcuni autorevoli pareri – leggasi quello di Francesco Fimmanò, ex membro della Corte d’Appello della FIGC – sostengano che il club bianconero non rischi nulla, in ambito sportivo, per l’inchiesta sulle plusvalenze che ha squarciato la settimana appensa trascorsa, la realtà potrebbe essere ben diversa.
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Sotto accusa ci sono infatti le plusvalenze nel calciomercato e i compensi ai procuratori iscritti nei bilanci di tre stagioni sportive: da quella conclusa il 30 giugno 2019 all’ultima, terminata il 30 giugno 2021. In totale ci sono plusvalenze per 282 milioni di euro in tre anni, connotate, secondo la Procura, “da valori fraudolentemente maggiorati”. Sulla questione era già stata aperta un’indagine della Consob, la Commissione che vigila sulle società quotate, avviata il 12 luglio scorso. I reati contestati non sono sfuggiti all’occhio attento del Codacons, l’Associazione dei Consumatori, che attraverso il suo presidente Marco Donzelli ha promesso battaglia.
Caso plusvalenze, l’affondo del Codacons: “Retrocessione e via gli scudetti”
“L’impianto accusatorio è molto grave e getta una luce sinistra sugli ultimi campionati di calcio. Anche perché, come sappiamo, vi è stato un vero e proprio predominio bianconero negli ultimi anni, terminato nell’anno passato – incalza Donzelli“. Se la Juventus dovesse essersi illegittimamente avvantaggiata sui club rivali con operazioni di questo tipo allora verrebbe meno la regolarità degli ultimi campionati di calcio. Come conseguenza, la Federazione e l’Authority per la concorrenza del mercato dovranno intervenire e sanzionare i responsabili. Al di là delle responsabilità individuali, il club non potrà andare esente da punizione”.
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“Per questo, e a tutela di migliaia di tifosi presenteremo un esposto all’Antitrust ed alla Procura Federale chiedendo la retrocessione del club bianconero in Serie B“, prosegue il presidente, “e la revoca degli ultimi scudetti vinti con l’ombra di queste operazioni potenzialmente illecite”.
A.C.