Tutto pronto per la finale di Euro 2020 Italia-Inghilterra: del match ha parlato Francesco Repice, in esclusiva ai nostri microfoni
Ci siamo. Tra poche ore – alle 21:00 – l’Italia di Mancini scenderà in campo, nella meravigliosa cornice di Wembley, per affrontare l’Inghilterra di Kane e Southgate nella finale di Euro 2020. Un cammino fantastico quello degli azzurri, che ora vogliono superarsi e portare a casa il desiderato trofeo. Della sfida ha parlato, in esclusiva ai microfoni di Calciomercatonews.com, il noto giornalista e telecronista Francesco Repice. Come prima osservazione, il collega ha detto la sua sulle parole rilasciate dall’ex campione Rio Ferdinand. L’inglese sostiene che la propria Nazionale non fosse preoccupata dall’idea di incontrare Italia o Spagna in finale, poiché sicura di essere superiore ad entrambe: “Ha perfettamente ragione, come dargli torto. Non si può contraddire Rio Ferdinand, un tale luminare del pallone”.
Repice, sempre ironicamente, aggiunge: “I difensori inglesi sono famosi in tutto il mondo per la loro forza. Storicamente ha perfettamente ragione lui, ci mancherebbe. L’Italia è stra-sfavorita, totalmente. Non faccio pronostici, ma sono sempre più forti gli altri. Questo ci dicono le ultime 33 partite che non abbiamo perso. Gli altri sono più forti di noi, non c’è dubbio”.
Qual è il giocatore che teme di più degli inglesi?
“Tutti. Sono tutti dei fuoriclasse. Grealish costa 120 milioni, uno così forte come fai a non temerlo. Sterling è un altruista. Passa spesso la palla, gioca sempre con i compagni. Stones 75 milioni di sterline, uno forte così dove lo trovi. Li temo tutti, dall’uno all’undici”.
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La titolarità di Immobile è a rischio e Mancini pare stia pensando anche all’ipotesi ‘Falso Nove’ con Bernardeschi o Insigne. Lei su chi punterebbe?
“Su Immobile, perché è uno che gioca con il cuore. Lotta sempre in campo, lavora per i compagni e fa segnare gli altri. Perché sbaglia, ma si trova sempre lì. Ha acquisito una dimensione internazionale dopo aver vinto la scarpa d’oro, in carica peraltro”.
La chiave del match sarà a centrocampo secondo Repice?
“In genere in mezzo al campo si decide sempre tutto. In quella zona ci sono giocatori forti da un parte e dall’altra. Loro magari giocheranno più di fisico, noi faremo scivolare di più il pallone. Cercheremo di crearci gli spazi portando la sfera da una parte all’altra del campo. Però le partite si decidono sempre a centrocampo”.
A Wembley sono attesi 58.000 tifosi inglesi, contro 6.600 italiano. Questo dettaglio può influire sul principale punto di forza degli azzurri, ossia il gruppo?
“Penso che influirà positivamente. Se li conosco un minimo, so che quando vedranno quello spicchio azzurro di Wembley si caricheranno ancora di più”.
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La Rai ha scelto Stefano Bizzotto e Katia Serra per la telecronaca di stasera. È rimasto deluso?
“No, figurati. Sono scelte di colleghi, in questo caso giusta e ponderata. Stefano Bizzotto è un grandissimo professionista e Katia Serra ha giocato a calcio ed è una grandissima esperta. Non mi permetto di giudicare e faccio un grande in bocca al lupo ad Alberto Rimedio, una persona che stimo al di là di ogni limite, e al suo operatore Alberto Rinaldi. La scelta è stata giusta e intelligente”.
Tema Locatelli: il centrocampista è una delle principali frecce che Mancini può scagliare contro l’armata di Southagate. Repice lo schiererebbe dal 1′?
“Non penso che Mancini cambierà il centrocampo. Dovrebbe stupirci con effetti speciali. Io non posso escludere nulla, perché nessuno è riuscito a vedere gli allenamenti stavolta. Era impossibile da quello che mi dicono. Ma io non credo che cambierà nulla”.
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Il giornalista, in conclusione, ha aggiunto: “Se Locatelli può essere comunque decisivo? Certo, come tutti. Ci sono giocatori che sono entrati e hanno fatto benissimo, da Pessina e Di Lorenzo a Emerson. Nella sfortuna di dover fare a meno di Zaniolo, Sensi, Pellegrini e Spinazzola, abbiamo avuto degli ottimi cambi che hanno fatto più che bene. Sono convinto che questo gruppo farà molto parlare di sé. L’estate prossima come oggi staremo a parlare di un mondiale. Alla domanda se pensassero di vincere fin dall’inizio, Jorginho ha risposto: “Sennò che ci siamo venuti a fare”. Quando l’Italia si muove per andare a giocare una competizione, lo fa per andare a vincerla. Non ci sono altre discussioni”.
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