Fabio Paratici dà l’addio alla Juventus in una conferenza stampa con il presidente Agnelli: dal calciomercato alla Superlega, le rivelazioni
Una conferenza stampa per dire addio alla Juventus, così Fabio Paratici mette fine alla propria esperienza in bianconero. Ad affiancarlo c’è anche il presidente Andrea Agnelli, che coglie l’occasione per chiarire diversi aspetti di cui si parla molto ultimamente, come la Superlega. Proprio su quest’ultima afferma: “Abbiamo cercato in ogni modo di cambiare le competizioni dall’interno. La proposta Eca-Uefa era ottima, ma il sistema riserva alla Uefa l’esclusiva sull’organizzazione delle competizioni. Così questo sistema è inefficiente. L’accordo fra i club fondatori della Superlega era condizionato al riconoscimento da parte della UEFA. La risposta è stata di chiusura, con termini offensivi e metodi arroganti. Così non si riforma il calcio. Fortunatamente non tutti nella UEFA la pensano così. Rimane invariata la voglia di un dialogo perché la Superlega non è un colpo di stato ma è un grido disperato di aiuto”.
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Poi si arriva al saluto a Fabio Paratici attraverso il ricordo delle ottime cose fatte in bianconero, ma sempre con alcuni rimpianti: “L’unico rimpianto è van Persie. Mi viene da pensare alle riunioni con Nedved e Marotta, le cene, le rare chiamate alle 7,30 di mattina. Lo dico spesso ai giocatori, ma questo vale anche per Fabio: è arrivato un ragazzo e va via un uomo. Un uomo istintivo, responsabile, ma soprattutto un uomo vincente, che ha gestito la Juventus in uno dei momenti più difficile della storia del calcio. L’unica cosa che mi sento di dire a Fabio è grazie”.
Arriva il momento di prendere la parola per Fabio Paratici, che dopo un’iniziale introduzione del presidente Andrea Agnelli è pronto alle sue ultime parole per dire addio alla Juventus. “Undici anni nel mio lavoro sono un’enormità. Non voglio dimenticare nessuno, il mio grazie va a tutti. Sono stati anni meravigliosi, in un club speciale. Abbiamo vinto tanto e perso tanto. Ma solo chi perde tanto può vincere tanto. Questo l’ho sentito dire tante volte a Maldini. Sarò sempre grato al club, ho dato tutto e sono orgoglioso di come mi sono comportato. Ho ricevuto di più di quanto dato”. Parole accompagnate dalla commozione per l’ormai ex dirigente bianconero.
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Poi svela su Lukaku e Dybala: “Il belga non è il rimpianto più grande. Devo dire che ci sono anche dei lati che non potete sapere del tutto e che indicano la strada per determinate operazioni. Dybala è un grandissimo giocatore che ha dato moltissimo alla Juventus. Io sono uno dei primi responsabili del suo arrivo in bianconero ed è stato l’acquisto più rischioso che ho fatto qui perché era una grandissima scommessa”.
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Infine un aneddoto anche su Cristiano Ronaldo: “Di Ronaldo è già stato svelato praticamente tutto. È stata una trattativa molto veloce, che non ha avuto tanti momenti di impasse. Questi campioni sono molto decisi e certi tipi di club, come Real e Juventus, è gente molto capace”.
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